New York, 31 ottobre 2012- La parata di Halloween sarà sospesa a data ancora da definirsi. I bambini, però, non ci stanno a rimandare i travestimenti e, domenica, la maratona si farà ad ogni costo. Con mezzi limitati, numerosi problemi e un blackout che avvolge ancora migliaia di persone, la città di New York cerca di andare avanti e recuperare la sua tradizionale vitalità, messa in "standby" dal passaggio dell’uragano Sandy.

In piedi da trentanove anni, è la prima volta che la sfilata di mostri nel Greenwich Village è stata rimandata. Anche se ormai molte strade di Manhattan sono state ripulite da rami e detriti, la situazione non è ancora tornata alla normalità in tantissimi quartieri. Soprattutto a downtown Manhattan, dove dalla 34esima strada in giù è ancora tutta al buio.

Farla stasera sarebbe stato pericoloso. Il sindaco Michael Bloomberg è stato chiaro: "Non possiamo mandare poliziotti e agenti ad assicurare, come ogni anno, il sereno svolgimento della parata". Le forze dell’ordine infatti sono già tutte impegnate a limitare i danni in città. Numerose pattuglie stanno sorvegliando le zone di New York rimaste senza luce, alcune dirigono il traffico, visto che i semafori non funzionano, mentre altri gruppi di agenti stanno lavorando insieme a diverse agenzie statali per rispondere alle emergenze: incendi, case danneggiate dagli allagamenti, ponti sommersi dall’acqua e mezzi di trasporto ancora quasi tutti fermi (ieri hanno ripreso a viaggiare solo alcuni autobus).

Nessuno vieta però di festeggiare Halloween anche senza la sfilata. Con le scuole chiuse ormai da tre giorni, i bambini sono arrabbiati perché non hanno avuto modo di travestirsi. Qualcosa si può fare, lo dice il sindaco e l’hanno ripetuto vari psicologi dell'età infantile. "Molte strade in città sono al sicuro, altre no. Quindi vi incoraggiamo - ha detto Bloomberg - a festeggiare con prudenza. Nelle zone in cui manca la luce, tenete i bambini per mano perché le macchine che passano potrebbero non vederli".

Per chi non può uscire gli psicologi consigliano di far comunque travestire i figli e giocare al tradizionale "giochetto o scherzetto", nascondendo le caramelle in camere diverse, così i bambini possono correre a cercarle. Il suggerimento di mettere le candele sui davanzali per creare atmosfera non serve. In migliaia di case, sono già accese da giorni, per necessità.

Tutti per strada domenica invece per guardare la maratona (l’importante è non avvicinarsi troppo a Central Park, c’è ancora il rischio della caduta di rami). L'evento sportivo non si ferma, anche se molti avvertono che quest’anno più che finire il percorso sarà difficile iniziarlo.

Anche se l’uragano Sandy ha risparmiato buona parte delle zone in cui è prevista la corsa, per molti iscritti sarà veramente difficile arrivarci. Chi aveva deciso di venire a New York in macchina o con i mezzi pubblici dovrà vedersela con strade allegate e metropolitane ancora ferme. Per chi aveva prenotato un volo aereo, ancora peggio. A causa degli aeroporti chiusi durante la tempesta, le compagnie dovranno rivedere tutte le prenotazioni e cercare di assorbire anche i passeggeri che non hanno potuto viaggiare tra domenica, lunedì e martedì. Prima che arrivasse Sandy, erano attesi più di 50 mila atleti.

Ma in un modo o nell’altro, con varie modifiche, si farà lo stesso, perché, come ha spiegato Mary Wittenberg, il presidente della New York Road Runners (che organizza la manifestazione): "L’evento della maratona rappresenta un giorno speciale per i newyorchesi, è il simbolo della vitalità e della "elasticità" propria di questa città". Flessibilità anche nelle regole quindi. Chi ad esempio era riuscito a iscriversi quest’anno e per diversi motivi non potrà partecipare, può consolarsi con il fatto che il suo nome sarà comunque nelle liste dell’anno prossimo.

Non solo per spirito, ma anche per soldi la maratona non si può fermare. La tempesta ha già svuotato le casse della città, e gli introiti derivanti dall’evento rappresentano una boccata d’aria. La stima prevista era di 340 milioni di entrate. Ovviamente ora saranno meno, ma comunque si chiuderà in attivo. Migliaia di persone riempiranno gli alberghi, ma anche i ristoranti, che sono rimasti chiusi per due giorni. Pagheranno il biglietto per visitare musei e altre strutture aperte, spostandosi con l’autobus o rassegnandosi a pagare un po' di più per salire su uno dei tanti taxi che circolano a Manhattan.

Donatella Mulvoni