NEW YORK, 3 novembre 2012 – Si può quasi chiamare la febbre del voto. Ventotto milioni di americani in 34 stati - e nel District of Columbia dove si trova la capitale Washington – hanno già espresso la loro preferenza per le presidenziali americane di martedi’ prossimo attraverso l’early voting, sia recandosi ai seggi che per corrispondenza. Nel 2008 Barack Obama aveva dominato nei confronti dell’avversario repubblicano John McCain, “forse anche perche’ la campagna del Grand Old Party non aveva insistito piu’ di tanto sul voto anticipato – ha spiegato Michael McDonald, esperto della George Mason University – quest’anno pero' Mitt Romney non ha intenzione di fare lo stesso errore”. Tuttavia, è stato soprattutto il presidente in carica a insistere perché gli americani esprimessero la loro preferenza prima dell’Election Day, tanto che sia lui che la First Lady Michelle si sono gia’ recati alle urne.

Intanto, una vera 'rivoluzione' dal punto di vista elettorale arriva dal New Jersey. A causa dell'emergenza dovuta all'uragano Sandy, il governatore Chris Christie ha autorizzato per il suo stato il voto online e addirittura via fax. Si crea così un precedente che farà discutere, sia per le implicazioni relative alla segretezza del voto, sia per la sicurezza dei conteggi.

L'AFFILIAZIONE - Sebbene nessuna preferenza verra’ conteggiata sino al 6 novembre, gli stati chiave stanno gia' comunicando l’affiliazione politica delle persone che hanno votato. Per quanto riguarda i due centri, considerati fondamentali per la vittoria finale: in Florida hanno votato 3,4 milioni di elettori, di cui il 43% di elettori registrati per il partito democratico e il 37% per quello repubblicano.

In Ohio invece, sono 1,3 milioni (29% democratici e il 23% repubblicani). Gli americani vanno alle urne anche in Colorado, Iowa, Nevada e Nord Carolina. Nel primo, sono 1,5 milioni le persone che hanno espresso la loro preferenza (37% democratici, e 35% repubblicani), in Iowa invece sono 584.000, di cui 43% democratici e 32% per il Grand Old party. In Nevada, delle 627.000 persone che hanno gia’ votato, il 44% e’ per il partito di Obama, mentre il 37% per l’avversario. In Nord Carolina infine, sono andate alle urne 2,3 milioni di persone, e anche qui conducono i democratici per 48% contro 32%. L’affluenza finora e’ a favore dell’Asinello in tutti gli stati, anche se con percentuali minori rispetto a quattro anni fa.

Quasi ovunque in queste ore si stanno registrando lunghissime code. Nel Sunshine State della Florida ad esempio, il 40% della popolazione vota in anticipo, e in tutti i seggi l’attesa e’ anche di diverse ore. Intanto il Dipartimento di Giustizia ha fatto sapere che per controllare la regolarita’ del voto, ha inviato 780 osservatori federali in 51 diverse giurisdizioni in tutto il Paese. Per quanto riguarda le ultime proiezioni, tra l’attuale inquilino della Casa Bianca e il rivale repubblicano Mitt Romney e’ ancora testa a testa: un sondaggio di Rasmussen vede i due candidati in parita’ al 48%, mentre per Ipsos Obama e’ avanti di un punto con il 47% contro il 46% de’’ex governatore del Massachusetts. Nei singoli stati invece è Obama in vantaggio su Romney con addirittura 6 punti in Ohio e 2 in Florida. Tutto però può ancora succedere.