Chicago, 7 novembre 2012 - Dopo una lunga attesa, il presidente Usa Barack Obama, appena rieletto alla casa Bianca, è finalmente apparso sul palco del McCormick Palace di Chicago, dinanzi alle circa diecimila persone osannanti che hanno atteso i risultati della notte elettorale. Obama è apparso sul palco insieme alla ‘First Family’ (la moglie Michelle e le figlie Sasha e Malia) e adesso terrà il suo discorso della vittoria.

“Il meglio deve ancora venire”, “torno alla Casa Bianca più forte e ispirato che mai”: cosi’ il presidente Barack Obama si è rivolto ai 10mila sostenitori osannanti sul palco del McCormick Place di Chicago per celebrare la sua rielezione. “Avete fatto sentire la vostra voce e avete fatto la differenza”, ha affermato.

Recuperando la sua retorica appassionata, il presidente americano ha ricordato i capisaldi del suo progetto politico, di un’America che dia pari opportunità a tutti e ha promesso di lavorare con i repubblicani per portare fuori il Paese dalle diverse secche in cui è impantanato e si è detto “fiducioso come non mai nel nostro futuro”.

“Siamo piu della somma delle nostre parti: non siamo un insieme di Stati rossi o blu, siamo un’unica nazione e con l’aiuto di Dio continueremo il nostro viaggio”, ha assicurato Obama, “siamo la più grande nazione che il mondo abbia mai visto”.

“Tutti devono avere opportunità, questi sono i valori in cui crediamo ed è il traguardo a cui dobbiamo arrivare”, ha proseguito Obama. “Ci battiamo perché coloro che vivono in questo Paese non debbano combattere per avere il lavoro o assicurarsi il futuro”.

“Una democrazia in un Paese di 300 milioni di persone può essere complicata, tutti hanno le proprie opinioni e attraverseremo tempi duri, ma il dibattito e il confronto sono il marchio della nostra libertà”.

L’obiettivo è ambizioso: Vogliamo un Paese che garantisca l’istruzione, la salute, si riveli un leader nelle tecnologie, non sia sopraffatto dal debito, non segnato dalla diseguaglianza né dalla potenza distruttiva di un ambiente sempre più danneggiato. Vogliamo dare ai nostri figli un Paese sicuro, un Paese difeso dalle migliori truppe che il mondo abbia mai conosciuto, ma anche un Paese compassionevole, tollerante, aperto alle minoranze che ci chiedono opportunita’”.

Obama ha poi voluto ricordare le truppe all’estero: “Mentre siamo qui, ci sono persone in terre lontane che combattono perché noi possiamo avere la possibilità di discutere le idee diverse”. E si è infine detto fiducioso sul futuro, anche perche’ “lo sviluppo non ha mai un andamento lineare”.

“Che abbia guadagnato la vostra fiducia o meno, ho imparato da tutti voi, perché le vostre lotte mi fanno tornare alla Casa Bianca più forte e ispirato di prima: stanotte avete votato non per la politica tradizionale ma per l’azione, ci avete chiesto di concentrarci sul vostro lavoro e vorrei cercare di lavorare con i leader di tutti i partiti”. E questo -ha chiosato- “non significa che il vostro lavoro sia finito, il compito dei cittadini non finisce con il voto, ma dovete continuare a darci stimoli”.

Barack Obama si è congratulato con il rivale Mitt Romney per la “combattutissima campagna elettorale”.

‘’Io ti amo e l’America ti ama’’. Così il presidente americano si è rivolto alla moglie Michelle. “Non sarei l’uomo che sono oggi senza la donna che vent’anni fa ha accettato di sposarmi, lasciate che lo dica pubblicamente: Michelle, non ti ho mai amato tanto”.

Obama ringrazia tutti gli americani che hanno partecipato alle elezioni. Ringrazia il vice presidente Joe Biden e la First Lady Michelle.

Si rivolge anche alle figlie, Malia e Sasha: “State crescendo e diventate due giovani donne, forti, intelligenti e bellissime, come vostra madre, e io sono orgoglioso di voi, ma penso che per il momento un cane sia abbastanza’’ dice riferendosi al regalo fatto loro, il cane presidenziale Bo, quando ha vinto la Casa Bianca nel 2008.

Obama ha anche ringraziato “l’amico e partner degli ultimi quattro anni”, il vicepresidente Joe Biden, definendolo “il guerriero felice dell’America e il miglior vicepresidente che chiunque potrebbe sperare di avere”.