dall’inviato Giampaolo Pioli

New York, 12 novembre 2012 - E’ iniziata quasi per caso come una guerra fra due donne gelose, si è trasformata in uno scontro tra investigatori e spie e si concluderà come una vera resa dei conti. Non solo in casa del generale Petraeus dove la paciosa moglie Holly viene data per "furiosa", ma anche tra CIA e FBI, che non si sono mai amate da decenni.

Se il capo della Cia ha già dato le dimissioni passando da eroe a fedifrago, rischia anche il direttore dell’FBI Robert Mueller se non sarà in grado di giustificare come mai ha tenuto all’oscuro di tutto sia la Casa Bianca che i leader dell’intelligence in Senato e alla Camera, pur avendo il dovere istituzionale di aggiornarli sui passaggi rilevanti di un’inchiesta.

La biografia 'All In' scritta dalla Paula Broadwell intanto è già diventata un best seller.L’ex portavoce del capo della Cia colonnello Steve Coylan quando comandava le truppe in Afghanistan, definisce il generale 'devastato'. Il padre dell’ex cadetta di West Point invece insiste: "l’affare è molto più grosso e ci sarà un processo…". Secondo il New York Times sia il ministro della giustizia Holder che il direttore dell’FBI Muller erano al corrente del coinvolgimento di Petraeus nel "sex scandal" fin dall’estate scorsa ma non ne avrebbero parlato perché non era mai risultato che il capo della Cia "avesse passato informazioni top-secret all’ex amante o messo a repentaglio la sicureza nazionale col suo com portamento…" non perseguibile penalmente.

Sia la Broadwell che il generale sono stati sentiti anche la settimana scorsa dagli investigatori federali . Alla fine l’FBI ha stabilito che nei confronti del generale non ci sarebbe stata alcuna violazione ne reato criminale e probabilmente si preparava ad archiviare o insabbiare il caso, se un agente escluso dall’indagine non avesse spifferato tutto al capo della maggioranza repubblicana alla Camera Eric Kantor che c’era un’inchiesta in corso. Solo quando Kantor ha chiesto spiegazioni al direttore dell’FBI sul suo silenzio di mesi, Mueller ha chiamato il capo del National Intelligence rivelando ufficialmente l’affair di Petraeus e quest’ultimo ha informato Obama . Meno di 24 ore dopo 'King David' il generale-eroe, si era già dimesso ammettendo che la relazione sessuale era 'inaccettabile' per un uomo nella sua delicata posizione.

Molti repubblicani non credono sia soltanto una dolorosa e banale storia di corna. C’è chi pensa ad una "fuga di notizie sensibili" da parte della Cia sull’assalto al consolato Usa a Bengasi . Qualche settimana fa parlando all’università di Denver, la Broadwell aveva detto: "Forse in pochi lo sanno ma alla Cia pensano che l’assalto sia avvenuto perchè c’erano alcuni pericolosi estremisti fatti prigionieri dagli americani e custoditi in una villetta rinforzata dentro il consolato…….L’attacco serviva a liberarli….".

L’ex avvenente soldatessa scrittrice che involontariamente ha fatto venire alla luce il 'Petraeus-gate' mandando e-mail minacciose alla presunta rivale Jill Kelley che vive il Florida, ha rivelato qualche cosa che nessuno sapeva. C’è chi pensa che fosse stato Petraues ad informare la Broadwell di ritorno dal suo viaggio in Libia, ma sia la Cia che l’FBI smentiscono. Giovedì prossimo però all’audizione in Congresso l’attuale direttore reggente dell’agenzia di spionaggio Michael Morrell dovrà dire la verità sotto giuramento. Deputati e senatori voglio però anche Petraues, Hillary Clinton e la stessa Broadwell sul banco dei testimoni. La spy story anche se adesso è rimasta senza sesso ha molte altre cose da raccontare a nche se l’affair iniziato nel novembre del 2011 si sarebbe concluso più di 4 mesi fa. Anche Barack Obama non potrà sottrarsi a domande imbarazzanti quando mercoledì terrà la prima conferenza stampa dopo la sua rielezione. Lui cercherà di parlare del deficit, ma la Spy-story appassiona molto di più e potrebbero cominciare a rotolare le prime teste.