NEW YORK, 14 novembre 2012 – “Non parlo dell’Italia, in questi giorni mi occupo solo del Sahel”: Romano Prodi si e’ appena incontrato al Palazzo di Vetro con il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e – informalmente – con i membri del Consiglio di Sicurezza, durante la sua prima visita al quartier generale delle Nazioni Unite da quando e’ stato nominato inviato speciale per la regione africana. L'Italia delle primarie del PD e delle polemiche la vuole lasciare fuori dalla porta.

“La preparazione di un intervento militare in Mali non e’ fine a se’ stessa, ma e’ uno strumento per la pace” dice con passione. Prodi, nel suo ruolo di negoziatore internazionale, con la piena fiducia del segretario generale Ban Ki moon sottolinea l’importanza di una trattativa concreta per garantire che l’intervento militare nel Paese abbia come fine ultimo quello di portare la pace. Un mese fa il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato una risoluzione in preparazione del dispiegamento di truppe straniere in Mali per assistere l’esercito nazionale nella liberazione dei territori del Nord, occupati dai militanti islamici. “Dobbiamo dare il via al piu’ presto alla missione umanitaria per dimostrare il nostro impegno concreto”, ha aggiunto Prodi, precisando di essere stato scelto per portare a termine obiettivi ben precisi, ossia sicurezza, governance, sviluppo e aiuti umanitari.

“E’ necessario portare aiuti umanitari quanto prima – ha proseguito – Ma non solo, il nostro obbligo e’ anche quello di sensibilizzare l’opinione pubblica. Stiamo parlando dei Paesi piu’ poveri del mondo, in passato questi popoli sono stati considerati cittadini di serie B”. Prodi si e’ gia’ recato in Algeria, al Cairo, ad Addis Abeba, e ora andra’ in Marocco, ma spera di recarsi al piu’ presto nelle zone in crisi, tra cui il nord del Mali. L’ex Presidente del Consiglio si e’ mostrato ottimista, “fiducioso” che la sua missione avra’ successo. Il prossimo appuntamento con i principali paesi pronti ad impegnarsi per il Mali sarà a Roma ai primi di dicembre.

Giampaolo Pioli, Valeria Robecco