Roma, 16 novembre 2012 -   E' durata meno di un'ora la 'tregua 'a tempo' annunciata da Israele per la visita odierna a Gaza del primo ministro egiziano, Hisham Qandil.  Tel Aviv accusa Hamas di non rispettare il cessate-il-fuoco, con la radio militare che riferisce di attacchi alle città di Ashqelon e Beer Sheva. Il gruppo radicale palestinese, a sua volta, annuncia un nuovo raid dell’Aviazione dello Stato ebraico sul settore settentrionale dell’enclave, in violazione della sospensione delle ostilità: il bombardamento è stato riferito da fonti delle forze di sicurezza del Movimento di Resistenza Islamico e confermato dalla rete Al Arabyia. Raid a ripetizione: muoiono tre palestinesi. Tel Aviv: nessun attacco alla Striscia da quando è entrato il premier egiziano.

I RAZZI - Verso l'ora di pranzo, una potente esplosione è risuonata a Tel Aviv dopo che per il secondo giorno consecutivo si erano udite le sirene d’allarme per il possibile lancio di missili. Lo hanno riferito fonti giornalistiche. Sembra ripetersi, quindi, quanto accaduto ieri. Era dalla Guerra del Golfo del 1991 che nella capitale economica dello Stato ebraico non si attivavano più le sirene: allora si trattava dei missili Scud provenienti dall’Iraq di Saddam Hussein. E sempre da 21 anni, quindi, gli abitanti di Tel Aviv, non erano stati costretti a riparare nei rifugi. Il municipio della città consiglia alla popolazione di verificare dove si trovi il rifugio pubblico più vicino.

Nel pomeriggio le sirene dell’allarme anti-aereo sono entrate in azione anche a Gerusalemme, preannunciando il possibile arrivo di razzi o missili dalla Striscia di Gaza: la radio dell’Esercito israeliano nel frattempo precisava che l’allerta era rivolto ai centri abitati nel circondario della Città Santa. Dal canto loro le Brigare Ezzedine al-Qassam, ala militare di Hamas, ha annunciato di aver lanciato contro Gerusalemme un razzo ‘Qassam II’.

La tv israeliana intanto annuncia che tre razzi 'Fajr-5' di fabbricazione iraniana, lanciati dalla Striscia di Gaza, si sono abbattuti al suolo su villaggi situati alle porte di Gerusalemme.

UCCISO UN LEADER DI HAMAS - Nuovo colpo contro Hamas: l’aeronautica israeliana che ha eliminato Ahmed Abu Jalal, uno dei leader del movimento di resistenza islamico in un raid aereo nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il Jerusalem Post. Si tratta della vittima più illustre di Hamas dopo l’eliminazione di Ahmed Jabari, comandante delle brigate Ezzedine al Qassam, braccio armato dell’organizzazione.

"ABBATTUTO CACCIA ISRAELIANO" - Le brigate Izzedin al Qassam di Gaza hanno fatto sapere di aver abbattuto un caccia israeliano F-16 con un missile terra-aria. Lo hanno annunciato i miliziani sull’account Twitter.

ISRAELE SMENTISCE  - Le forze armate israeliane hanno smentito l’abbattimento di un caccia da parte delle brigate al-Qassam. LO ha riferito Avichay Adraee, portavoce dell’Idf per la stampa araba intervistato da al Jazira. .

MORSI - Il presidente egiziano Mohamed Morsi tuona contro Israele definendo gli attacchi su Gaza "una eclatante aggressione contro l’umanità". Lo riferisce l’agenzia di stampa egiziana Mena. Morsi oggi ha chiamate il premier italiano Mario Monti per informarlo sulla crisi. Il Presidente egiziano ha accolto l’invito del Presidente del Consiglio Mario Monti "a svolgere un ruolo attivo nel perseguire un rapido accordo per una tregua”.

LA VISITA DI QANDIL - Il premier egiziano Qandil è arrivato nella Striscia verso le 8 di questa mattina ed è rimasto sul posto per circa tre ore. Scopo della missione, è stato spiegato in Egitto, è di esprimere solidarietà ai palestinesi della Striscia e di verificare quali aiuti possano essere più urgenti. Qandil ha definito una vera e propria “aggressione” gli attacchi in corso da parte d’Israele contro l’enclave, aggiungendo che “il mondo deve assumersi la responsabilità di attivarsi per fermarla”, poiché “questa tragedia non può passare sotto silenzio”. L’Egitto, ha assicurato il premier, intende intensificare gli sforzi per garantire il cessate il fuoco.

APPELLO UE -  L’Unione europea ha lanciato oggi un appello a Israele per una risposta “proporzionata” agli attacchi dei gruppi armati palestinesi. In un comunicato, il capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, si è detta “profondamente preoccupata dall’escalation di violenze”. Interviene anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, che rivolge un appello all'Egitto affinché "usi la sua influenza su Hamas per invitare a placare la violenza".

I RAID - La scorsa notte l’aviazione israeliana aveva effettuato almeno 130 raid sulla Striscia di Gaza, provocando tre morti. In precedenza, un missile proveniente da Gaza aveva colpito Tel Aviv. L'esercito con la Stella di David ha già autorizzato il richiamo di 30.000 riservisti. A 16 mila di loro sono già state distribuite le "cartoline di precetto". La mobilitazione nel quadro dell'operazione "Pilastro di difesa" ha avuto inizio.


SI TEME ATTACCO DI TERRA ISRAELIANO - Truppe e carri armati israeliani sono schierati al confine con la Strischia di Gaza facendo presupporre un possibile imminente attacco di terra dopo 48 ore di raid aerei. Ieri la tv israeliana aveva annunciato un’offensiva di terra già oggi, ma il presidente israeliano, Simon Peres, ha voluto raffreddare la tensione: “Non è nostra intenzione - ha detto entrare in guerra. Speriamo che questa operazione non duri un minuto di più del richiesto”. I movimenti di Israele in queste ore però non tranquillizzano. Il governo ha cominciato a richiamare 16.000 dei 30.000 riservisti per i quali è stato dato ieri sera il via libera alla partecipazione al conflitto con Gaza. L’ingresso dei riservisti nella campagna militare indica la necessità di un’operazione che potrebbe durare diversi giorni attraverso un dispiegamento delle truppe sul terreno.

Al terzo giorno di raid aerei su Gaza, in risposta al continuo lancio di razzi su Israele, il governo israeliano sta valutando l’opzione di mobilitare fino a 75.000 riservisti (45.000 in più di quanti annunciati inizialmente) nell’eventualita di un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani.

La maggior parte delle truppe richiamate in servizio (in Israele dopo il servizio militare obbligatorio - 3 anni per gli uomini e 2 per le donne - si resta parte integrante della riserva sempre pronta ad essere richiamata per intervenire) appartiene all’arma del Genio, vitale per poter penetrare in forze nell’enclave costiera totale.

CHIUSE LE STRADE PRINCIPALI ATTORNO A GAZA - L’esercito israeliano ha annunciato di aver chiuso al traffico civile le tre principali strade che circondano la Striscia di Gaza. La mossa potrebbe rappresentare un antefatto logistico all’offensiva di terra minacciata dal governo israeliano. Attacco che potrebbe comunque non essere imminente. “E’ stata instaurata un’area militare ristretta”, all’accesso dei civili”, sulle strade 232, 10 parte della 4, ha dichiarato un portavoce dell’esercito.

Nella precedente offensiva di terra contro la Strscia di Gaza, (innescata anche allora dal il continuo lancio di razzi contro Israele), l’Operazione Piombo Fuso” (27 dicembre 2008 - 18 gennaio 2009) gli israeliani sigillarono prima dell’attacco le aree al confine con l’enclave costiera per dispiegare i blindati, i carrarmati e le truppe che poco dopo vennero impiegati nell’attacco. Aree che restarono sigillate per giorni anche dopo la fine delle operazioni. A far propendere per l’avvio della fase preparatorio dell’offensiva, le indiscrezioni sulla decisione del governo di richiamare altri 45.000 riservisti oltre i 30.000 gia’ mobilitati.