Gerusalemme, 18 novembre 2012 - Un singolo sistema d’arma sta alterando gli equilibri ‘militari’ in Medio Oriente a favore di Israele. Si tratta di ‘Iron Dome’ (Cupola di ferro) il sistema della israeliana Rafael - ma finanziato dagli Usa - in grado di intercettare razzi a medio raggio (tra 4 e 70 km di gittata).

Ogni batteria comprende un radar di rilevamento e intercettazione elettronica, una centrale automatica di controllo di tiro e tre rampe dotate ciascuna di 20 missili intercettori: il sistema - che non è efficace al 100% - è in grado di abbattere in volo missili o apparecchi in un raggio che va dai quattro ai settanta chilometri.

Secondo fonti militari israeliane il tasso di successo è superiore tuttavia al 75%, tenendo conto che solo i missili diretti verso le aree abitate vengono effettivamente intercettati dal sistema, che ne calcola preventivamente il punto di impatto; per garantire la copertura completa del territorio israeliano sarebbero necessarie 13 batterie.

La protezione ha tuttavia un costo elevato: ogni lancio di missile costa circa 50mila dollari; oltre all’'Iron Dome' (finanziato in parte dagli Stati Uniti) Israele dispone di batterie antimissili 'Arrow' (simili ai 'Patriot' statunitensi e in grado di intercettare missili balistici) e del sistema 'Fionda di Davide' (contro missili a medio raggio).