Gaza, 19 novembre 2012  - Si aggrava il bilancio della guerra in Medio oriente, nel sesto giorno di bombardamenti e lancio di razzi. E mentre Israele si prepara all'offensiva, pur aprendo al negoziato, sono ripresi nella notte i bombardamenti nella Striscia di Gaza.

IL BILANCIO - Da mercoledì, giorno di inizio dell’operazione israeliana 'Pilastro di difesa' contro la Striscia di Gaza le vittime sono salite a 100 - 97 palestinesi e 3 israeliani - mentre i feriti sono 750.  Fonti giornalistiche precisano che nelle ultime ore a Gaza è andato crescendo il numero delle vittime civili. Fra queste, agricoltori che cercavano di raggiungere i propri campi non lontano dalle postazioni israeliane. Cronologicamente le ultime vittime palestinese di giornata sono state raggiunte dal fuoco israeliano nel secondo bombardamento in due giorni nei palazzi dei media: quattro morti con vittime - non ancora  confermate - tra giornalisti di lingua araba e militanti delle brigate Al Quds.

Nei raid di ieri sono morti 31 palestinesi. Ieri sette persone sono rimaste ferite nel sud di Israele dai razzi sparati dai gruppi armati di Gaza. Due razzi a lunga gittata sono stati intercettati da una batteria anti-missile nei pressi di Tel Aviv.

RAZZI DA GAZA - Dopo una notte di relativa calma, alcuni razzi lanciati dalla Striscia di Gaza sono atterrati questa mattina nel sud di Israele, e in particolare nei consigli regiionali di Eshkol e Sha’ar Hanegev, riferisce il sito del quotidiano israeliano Yediot Ahronot. Inoltre un razzo lanciato sempre dalla Striscia di Gaza ha colpito un’abitazione nel sud di Israele, nella citta’ di Gan Yavne, provocando un numero ancora imprecisato di feriti.

LO STADIO DI GAZA - Secondo fonti sanitarie palestinesi, almeno 11 palestinesi sono morti nelle ultime ore; e in un raid compiuto stamane dall’aviazione israeliana, sono rimasti uccisi altre quattro persone, tra cui un bimbo di 5 anni. L'aviazione israeliana ha colpito e danneggiato lo stadio di calcio di Gaza. Dalle sue strutture si elevano stamane alte colonne di fumo. Nei giorni scorsi portavoce militari israeliani avevano affermato che dallo stadio sono stati sparati razzi verso Israele. Accanto allo stadio vi sono scuole e un rione residenziale.
Fonti locali riferiscono che molte famiglie stanno abbandonando la zona.

SI CERCA LA TREGUA - Al Cairo proseguono i colloqui per arrivare a una tregua, che però ancora non si vede all’orizzonte. La crisi sarà oggi al centro dell’incontro tra i ministri di Esteri e Difesa dell’Unione Europea riuniti a Bruxelles (dove all’ordine del giorno ci sarà anche lo status che l’Ue concedera’ alla nuova piattaforma dell’opposizione in Siria). Il segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha lanciato un appello per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. Come riporta il sito web della Bbc, Ban ha parlato mentre è diretto al Cairo dove si unirà ai colloqui in corso per una possibile tregua.

Secondo il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, una tregua a Gaza è probabile "nelle prossime ore". Il titolare della Farnesina, intervistato poi dal programma ‘Quest Mains Business’ di Cnn, ha spiegato come un’escalation del conflitto a Gaza "va assolutamente evitata". "Siamo in una situazione diversa di quattro anni fa quando ci fu l’operazione Piombo fuso - ha detto ancora Terzi -. Ora, con le rivoluzioni nel mondo arabo, la situazione e’ esponenzialmente piu’ pericolosa, quindi la crisi deve essere fermata". Secondoil ministro italiano, tuttavia, Israele è pronto a fermare le ostilità ma "con sufficienti garanzie da parte di Hamas".

OBAMA - Intanto il presidente americano, Barack Obama, ha chiamato il presidente egiziano Mohamed Morsi e il premier israeliano, Benyamin Netanyahu. Con il leader egiziano il presidente statunitense ha parlato "del modo in cui si può arrivare a una deescalation della situazione a Gaza" e "ha sottolineato la necessità che Hamas ponga fine al lancio di razzi in territorio israeliano", ha riferito in una nota la Casa Bianca. In entrambe le telefonate, Obama ha espresso il proprio rammarico per le perdite di vite umane tra israeliani e palestinesi.

SONDAGGIO IN ISRAELE - L’84% degli israeliani è favore dell’intervento militare deciso dal governo Netanyahu. Lo afferma un sondaggio pubblicato dal quotidiano Haaretz. Il sondaggio è stato condotto su un campione di israeliani, ebrei ed arabi. Tra gli ebrei israeliani il 90% si dice a favore dell’operazione. Allo stesso tempo, però, solo il 30% è favorevole a un’operazione di terra nella Striscia.

HAMAS MINACCIA IL RITORNO DEI KAMIKAZE - "Prossimamente, nei caffè più vicini alla vostra casa": sembra una pubblicità commerciale, ma si tratta invece dell’ultimo espediente di guerra psicologica escogitato dalle Brigate Ezzedin al-Qassam (Hamas) nel garantire agli israeliani che i kamikaze attivi nelle prime fasi dell’intifada ora tornano. In un video in ebraico diffuso su YouTube le Brigate al-Qassam ammettono francamente: "Ne avevamo nostalgia". E allora, alla luce dell’offensiva israeliana in corso a Gaza "gli attacchi suicidi ritornano".