Tokyo, 7 dicembre 2012 - Nove feriti, danni lievi e un allarme tsunami revocato dopo due ore per il terremoto di magnitudo 7,3 sulla scala Richter che ha investito il nord-est del Giappone e che aveva fatto temere una nuova tragedia come quella del marzo 2011. Lo ha reso noto l’emittente pubblica giapponese, NHK.

Il sisma, seguito da una seconda scossa di magnitudo 6,2, è stato molto violento, ma né il terremoto, né le onde anomale che ne sono seguite hanno provocato vittime o danni significativi. Il bilancio è di nove feriti, per lo più di lieve entità. Cinque persone sono rimaste ferite nella provincia di Miyagi, tra cui una donna di 75 anni e un bimbo di due. Feriti anche nella regione di Kanto, quella di Tokyo, per lo piu’ per la caduta di oggetti.
 

Il sisma è stato registrato alle 17:18 ora locale (le 09:18 in Italia) e la prima replica, di 6,2 gradi, 13 minuti più tardi, a cui ne è seguita un’altra, ancora più lieve, poco dopo.

Subito dopo le scosse, le autorità hanno esortato gli abitanti della costa, la stessa colpita dal devastante terremoto-tsunami dello scorso anno, a cercare rifugio nelle zone più alte. E cosi’ città come Sendai, Iwanuma e Ishinomaki, nella provincia di Miyagi, o Rikuzentakata, in quella di Iwate, hanno ordinato ai propri residenti di abbandonare le case e cercare rifugio nelle zone piu’ alte.

Molta paura, ma poco altro, anche se gli sforzi di evacuare le zone esposte (le prefetture di Miyagi, Fukushima, Iwate, Akita e Aomori) sono state ostacolati dal fatto che, a causa del gran numero di chiamate, è andato in tilt il sistema telefonico.

L'ONDA ANOMALA - Poco dopo, intorno alle 18 ora locale, un’onda anomala alta però non più di un metro ha spazzato il litorale del municipio di Ishinomaki, una città gravemente colpita nel marzo 2011.
L’epicentro della scossa più violenta, 36km sotto il livello del mare, è stato registrato a 245km al largo della costa, 459km a nord di Tokyo. Nella capitale gli edifici hanno tremato violentemente e sulle coste sono stati registrati anche tsunami più piccoli, tra cui un’onda di 40cm a Gola una città che si trova appena all’esterno della zona di evacuazione dichiarata nei dintorni della centrale nucleare di Fukushima, dopo la crisi dell’anno scorso. La Tepco, la società che gestisce l'impianto, ha comunque assicurato che non ci sono stai segnalazioni di problemi all'impianti, i cui lavoratori sono stati comunque fatti andare in zone di sicurezza.