Londra, 13 dicembre 2012 - Le autorità britanniche dispongono di elementi "sufficienti" per stabilire l'implicazione della Russia nella morte di Alexandr Litvinenko, ex spia russa dissidente passata ai servizi occidentali. Lo ha dichiarato uno dei responsabili dell'inchiesta giudiziaria ancora alla fase preistruttoria.

AVVELENAMENTO NUCLEARE - Alexandr Litvinenko, 43 anni, transfuga dell'Fsb (servizi segreti russi) rifugiatosi in Gran Bretagna, prese un té nel novembre 2006 con Andrei Lugovoi, un agente segreto russo, e con l'uomo d'affari Dmitri Kovtun, in un hotel londinese. Poco dopo morì per avvelenamento da polonio, una sostanza altamente radioattiva.

ATTENTI A QUEI DUE - Lugovoi e Kovtun, da parte loro, lasciarono tracce di radioattività rientrando in Russia. Dei documenti confidenziali trasmessi dal governo britannico forniscono "degli elementi in linea di principio sufficienti per stabilire l'implicazione dello Stato russo nella morte di Alexandr Litvinenko", ha dichiarato Hugh Davies in una udienza preliminare all'inchiesta giudiziaria.

PROVE E TESTIMONI - Chiamata "inquest" nel diritto britannico, questa inchiesta, che prenderà il via il prossimo primo maggio, deve stabilire le circostanze esatte di un decesso in caso di morte violenta o inspiegabile. Condotta parallelamente all'inchiesta della polizia, non sfocia in un processo e non punta a stabilire le responsabilità penali o civili. Solo le verità contestuali. Nel quadro di questa "inquest" Hugh Davies è incaricato di interrogare i testimoni e di presentare le prove. E Davies ha già rivelato che i documenti confidenziali del governo dimostrano il coinvolgimento di Mosca nella morte di Litvinenko, stabilendo "una parvenza di buon diritto circa la colpevolezza dello Stato russo nella sua morte".

LONDRA? DISTRATTA E INCAPACE - Non ci sono invece prove che suggeriscono un coinvolgimento di Londra nel suo avvelenamento e viene escluso il coinvolgimento di altri, come i gruppi legati alla guerriglia cecena e la mafia spagnola, sulla quale Litvinenko sembra che stesse indagando. Ben Emmerson, l'avvocato che rappresenta la vedova dell'ex spia russa, Marina Litvinenko, da parte sua, ha detto che l'MI6, i servizi segreti britannici esteri, hanno fallito nel loro dovere di proteggerlo. Secondo il legale, Litvinenko ha in effetti lavorato per diversi anni per l'MI6, che gli ha chiesto di collaborare fino a prima della sua morte ad una inchiesta dei servizi segreti spagnoli sulla mafia russa e i suoi legami con la classe politica.

CONTENZIOSO APERTO - Sempre secondo l'avvocato, Litvinenko era pagato sia dai servizi britannici che spagnoli. Il rappresentante del ministero dell'Interno britannico, ha dichiarato, da parte sua, di non poter "né confermare né smentire i servizi segreti britannici e spagnoli". L'affaire Litvinenko è diventato un contenzioso fra Londra e Mosca,a seguito del rifiuto della Russia di estradare Andrei Lugovoi, considerato dagli inquirenti britannici come il principale sospetto.