di Paolo Rosato

Roma, 27 dicembre 2012 - Vivere per scalare le più alte vette del mondo e morire pedalando in bicicletta. Questo l'assurdo e tragico destino del giapponese Haruhisa Watanabe, 31 anni, conosciuto per avere scalato nel 2004 all’età di 22 anni le 'Seven Summits', le 7 vette più alte di tutti i continenti. Il coraggioso avventuriero è morto, ironia della sorte, per le ferite riportate dopo un incidente stradale: la sua bicicletta è stata travolta da un'auto.

L'ENNESIMA SFIDA - L'impatto, riportano i media locali, è avvenuto nella Russia nord-occidentale, a pochi chilometri dal circolo polare artico. Watanabe stava realizzando un difficile tour in bicicletta nelle estreme condizioni invernali di quella regione. L’uomo aveva iniziato la sua nuova impresa in bicicletta lo scorso giugno, attraversando l’Asia centrale, passando per l’Iran, l’Azerbaigian, la Georgia, l’Armenia e la Turchia. Poi si era imbarcato nel Mar Nero per raggiungere la Russia e si era diretto verso nord. Non è stata però la natura a sconfiggerlo.

LA DINAMICA - Secondo le autorità della Penisola di Kola, circa 300 km, a sud di Murmansk, Watanabe è deceduto per le "numerose ferite riportate nell’incidente stradale", quando la sua bicicletta è stata ‘’colpita da un’auto’’. I media locali russi riportano che la tragedia potrebbe essere stata causata dalla scarsa visibilità e dalle cattive condizioni atmosferiche che imperversano in questo periodo nell’estremo nord della Russa nordoccidentale.

IL RICONOSCIMENTO - In un primi momento l'identità dell'investito era dubbia, poi il ministero degli Esteri russo ha avvisato il padre, Hiroyasu, e l’Ambasciata di Giappone ha confermato che il passaporto e il libretto dell’Università di Kyushu Sangyo trovate sul corpo della vittima appartengono a Watanabe.