Strasburgo, 15 gennaio 2013  - “Il candidato del Ppe è il signor Monti”. E’ quanto ha detto il capogruppo del Partito popolare europeo, Joseph Daul, sottolineando tuttavia come “sempre succede, in Italia la situazione è molto complicata, c’è anche l’Udc ed il partito di Berlusconi, sono tutti e tre membri del Ppe”.

Alla domanda se per il Pdl si profili un’espulsione dal Ppe, Daul ha poi risposto: “Parliamo di un partito e di un uomo, faremo la sintesi” dopo le elezioni, “un partito è un partito e non un uomo”.

No ad attacchi quotidiani a Silvio Berlusconi per non dare il 2-3% in più al populismo. E’ la posizione del Ppe, precisato di “non volersi immischiare nella campagna elettorale italiana”, espressa dal capogruppo del Partito popolare europeo all’Europarlamento, Joseph Daul.

“Non voglio attaccare tutti i giorni il signor Berlusconi, per far sì che lui possa attaccare questa orribile Europa, questa orribile Merkel, questi orribili francesi, vedete come si comportano - ha detto Daul in una conferenza stampa a Strasburgo - Ora che siamo in campagna elettorale voglio rispettare l’elettore ed il cittadino italiano, non ho bisogno di portare un 2-3% in più al populismo”.

“Le dichiarazioni che feci - ha ricordato il capogruppo del Ppe, riferendosi alle parole pronunciate il mese scorso, quando attaccò il populismo di Berlusconi e la scelta di far cadere il governo Monti - non erano a caso e voglio mantenere la stessa opzione”. Dunque, ha detto ai giornalisti a Strasburgo, “lotterò sempre contro i populismi, ma nel momento in cui siamo, non ci dobbiamo immischiare nella campagna elettorale” italiana.

“Come negli altri casi - ha sottolineato Daul - seguiamo quello che sta avvenendo”, ma “prenderemo le decisioni dopo” il voto, riguardo al futuro del Pdl nel Ppe. “Siamo in democrazia, l’Italia è una democrazia perfetta - ha concluso - è il popolo italiano che si pronuncia, noi non ci immischieremo nella campagna elettorale”.