New York, 7 marzo 2013 - Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato all’unanimità nuove sanzioni contro la Corea del Nord, in seguito al terzo test nucleare effettuato da Pyongyang. La risoluzione è il frutto di tre settimane di intensi negoziati al Palazzo di Vetro tra gli Stati Uniti e la Cina, l’unico alleato rimasto alla Corea del nord nella regione.  

La risoluzione approvata dai Quindici prevede un giro di vite sulle operazioni finanziarie e sul movimento di fondi nordcoreani in giro per il mondo, oltre a un bando dettagliato alla vendita di prodotti di lusso come gioielli, yacht e auto da corsa. Inoltre, per la prima volta, sono disposti rigidi controlli sul personale diplomatico, soprattutto per quanto riguarda le attività bancarie e i trasferimenti di fondi illeciti. La risoluzione, poi, aggiunge alla 'lista nera' delle Nazioni Unite tre individui e due entità (l'Accademia delle Scienze naturali e la Komid).

L'obiettivo è rendere più difficile al Paese asiatico lo spostamento di ricchezze. Tra le misure restrittive adottate ci sono anche nuove restrizioni di viaggio e il congelamento degli asset finanziari di nuove aziende. Infine, si chiede agli Stati membri di espellere qualsiasi agente membro degli enti nordcoreani inseriti nella 'black list' e di ispezionare le merci sospette, anche in transito sul proprio territorio via cielo o via mare.

Pyongyang era stata colpita da sanzioni Onu già nel 2006 e nel 2009 in seguito a suoi test nucleari.

BAN KI-MOON - Il segretario generale dell’Onu, Ban ki-moon, un ex ministro degli Esteri sudcoreani, ha commentato che la rizoluzione "invia un messaggio inquivocabile a Pyongyang che la comunità internazionale non tollererà i suoi tentativi di dotarsi di armi nucleari". Ban invita tutti gli Stati membri a rispettare la risoluzione ed esorta Pyongyang ad astenersi da nuove misure destabilizzanti: "E’ necessario invertire la rotta e puntare sulla costruzione della fiducia con i Paesi vicini".

USA - Gli Stati Uniti sono convinti che le nuove sazioni "colpiranno duramente" il Paese. "Prese tutte insieme - ha detto l’ambasciatrice Usa all’Onu, Susan Rice - queste sanzioni colpiranno duro. Aumenteranno l’isolamento e renderanno più difficile ai leader nordcoreani sfidare la comunità internazionale". Inoltre, secondo Rice, "la Corea del Nord non otterrà nulla attraverso nuove minacce e provocazioni". 

Parole condivise anche da Washington. ''La risoluzione Onu aumenta l'isolamento della Corea del Nord'', ha detto il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, sottolineando come ''gli Stati Uniti sono pienamente in grado di difendersi da un possibile attacco''.