Roma, 2 aprile 2013 – Quattro nuovi preoccupanti casi, nella provincia orientale di Jiangsu in Cina, di H7N9, pericoloso e nuovo ceppo dell'influenza aviaria, che ha già causato la morte di due persone a Shanghai.

Mai riscontrato nell'uomo, il virus - riporta l'ufficio sanitario della provincia cinese che ha confermato le diagnosi - ha contagiato tre donne e un uomo in pensione. Tutti i contagiati sono in condizioni critiche

I quattro pazienti, hanno iniziato ad ammalarsi intorno al 19 marzo, quando hanno accusato febbre, tosse e altri sintomi, rende noto l'ufficio sanitario di Jiangsu. Attualmente i pazienti sono nel reparto di terapia intensiva di Nanchino, dove sono stati trasferiti dopo che le loro condizioni di salute si sono aggravate, nel corso di un intervallo di tempo che va dai sette agli 11 giorni.

A rendere ancora più preoccupante la situazione è il fatto che solo uno dei pazienti contagiati, una donna di 45 anni, avrebbe avuto contatti prolungati con uccelli, probabilmente infetti, visto che lavora nel commercio di pollame. I quattro nuovi casi pare non siano collegati fra loro e altre persone, che hanno avuto contatti ravvicinati con i pazienti, non hanno riscontrato alcun problema respiratorio.

Altra notizia, non collegata con i casi di Jiangsu in Cina, ma che tocca lo studio sull'influenza aviaria, arriva dagli Stati Uniti. Un gruppo di 17 scienziati, tra cui un premio Nobel, in una missiva al team di consiglieri di Barack Obama, ha chiesto di analizzare i profili etici – che definisce “moralmente ed eticamente sbagliati”- legati alla decisione di creare un ceppo virale dell’influenza aviaria altamente infettivo, più pericoloso e che può essere trasmesso facilmente tra gli uomini di quello in natura.

Nel 2011, infatti, due team di ricercatori, guidati da Ron Fouchier dell’Erasmus Medical Centre di Rotterdam e Yoshihiro Kawaoka dell’università del Wisconsin, avevano annunciato di essere riusciti a mutare il virus H5N1 dell’influenza aviaria, in modo da renderlo, teoricamente, trasmissibile tra le persone tramite l’aria. La loro ricerca fu interrotta dopo la generale indignazione per il loro lavoro. Tuttavia, i due scienziati, avevano anche affermato che le ricerche sarebbero ripartite all’inizio del 2013, e che avrebbero allargato il loro lavoro ad altri virus e malattie.

Nella lettera inviata alla Commissione presidenziale Usa per lo studio delle questioni bioetiche, i 17 scienziati hanno mostrato come cercare di rendere più contagioso il virus H5N1, tramite esperimenti di laboratorio, equivale a creare il rischio di una devastante e letale pandemia.

Nel 2003 il virus dell'influenza aviaria, H5N1, ha causato la morte di 360 persone nel mondo.

di Fadi El Hnoud