Pyongyang, 3 aprile 2013 L’esercito nordcoreano ha ricevuto il definitivo via libera per uno “spietato” attacco nucleare contro gli Stati Uniti: lo ha reso noto un comunicato dello Stato maggiore dell’Esercito popolare coreano pubblicato dall’agenzia ufficiale di Pyongyang, Kcna.

Nella nota si riferisce che l’esercito nordcoreano informa gli Stati Uniti che le minacce americane “saranno annientate da mezzi di attacco nucleare più efficaci, piccoli, leggeri e diversificati”. “La spietata operazione delle nostre forze armate rivoluzionarie a questo riguardo hanno superato l’esame e la ratifica finale”.

La Corea del Nord ha ‘’formalmente’’ informato la Casa Bianca e il Pentagono di una potenziale azione nucleare. Lo riporta l’agenzia Bloomberg citando la coreana KCNA, secondo al quale ‘’nessuno può dire se una guerra esploderà o no in Corea e se esploderà oggi o domani’’.

Secondo l'esercito "la responsabilità di questa crisi è interamente degli Stati Uniti". "La penisola coreana non è mai stata così esposta a una pericolosa guerra nucleare come oggi", conclude il comunicato.

USA: MISSILI DI DIFESA A GUAM - Gli Stati Uniti stanno spostando alcuni missili difensivi nella loro base sull’isola di Guam, nell’Oceano Pacifico, per potersi difendere da un eventuale attacco della Corea del Nord. Il regime di Pyongyang nei giorni scorsi aveva minacciato di essere pronto a “colpire obiettivi civili e militari a Guam, nelle Hawaii e in California”. Lo ha riferito una “alta fonte dell’amministrazione” al Wall Street Journal.

Il dispiegamento del sistema Thaad, spiega il Pentagono, “rafforzerà le capacità di difesa per i cittadini americani nel territorio di Guam e delle forze Usa” di stanza nell’area.

Washington, si legge nella nota, “continua a esortare la leadership nordcoreana a cessare le minacce provocatorie e a scegliere la strada della pace, rispettando i suoi obblighi internazionali”.

Gli Usa, conclude il comunicato, “restano vigili di fronte alla provocazioni nordcoreane e sono pronti a difendere il territorio statunitense, gli alleati, e l’interesse nazionale”.

PYONGYANG CHIUDE ZONA INDUSTRIALE COMUNE - La Corea del Nord si è rifiutata stamattina di permettere ai lavoratori sudcoreani di accedere al complesso industriale di Kaesong, gestito congiuntamente dai due Paesi. Lo riferisce il ministero dell’Unificazione della Corea del Sud, spiegando che sono 480 i lavoratori ai quali è stato bloccato l’accesso. Il portavoce del ministero di Seul, Kim Hyung-suk, precisa che ai lavoratori sudcoreani viene consentito di tornare a casa da Kaesong, ma non di entrare nel complesso.

E il governo di Seul si dice pronto a tutte le opzioni, anche militari, se la sicurezza dei sudcoreani che lavorano nel complesso industriale sarà minacciata: lo ha avvertito il ministro sud-coreano della Difesa, Kim Kwan-jin. “Abbiamo preparato un piano di azione, che prevede anche eventuali azioni militari, in caso di una situazione grave”, ha detto nel corso di una riunione del suo partito.
 

Tre lavoratori sono già rientrati in Corea del Sud, e decine di altri dovrebbero tornare. Seul fa sapere che, nell’annunciare il blocco dell’accesso a Kaesong, le autorità nordcoreane hanno citato come motivazione le recenti circostanze politiche nella penisola coreana. Il portavoce non ha precisato a cosa si riferisse. La tensione fra Nord e Sud Corea è alta nelle ultime settimane. Pyongyang ha infatti avanzato minacce nei confronti del Sud e di Washington sia a seguito delle esercitazioni militari congiunte annuali di Usa e Corea del Sud, sia dopo le nuove sanzioni imposte da Onu e Stati Uniti a seguito dell’ultimo test nucleare realizzato dalla Corea del Nord lo scorso 12 febbraio, il terzo compiuto dal Paese.

Ieri Pyongyang ha annunciato che sarà cominciato a breve “il riadattamento e il riavvio” delle strutture di Nyongbyon, fra cui il reattore a plutonio e un impianto di arricchimento dell’uranio. La scorsa settimana la Corea del Nord aveva minacciato di chiudere Kaesong, l’ultimo simbolo ancora esistente di collaborazione fra Nord e Sud. La penisola coreana è tecnicamente in stato di guerra perché la guerra di Corea degli anni ‘50 si è conclusa con una tregua e non con un trattato di pace; recentemente, inoltre, Pyongyang ha dichiarato nullo quell’armistizio.
 

Intanto la Russia si dice preoccupata per la situazione “esplosiva” creata dalla Corea del Nord, dove anche un semplice errore umano potrebbe innescare la miccia e far uscire di controllo la situazione.
“La Russia deve essere preoccupata perché stiamo parlando di una situazione esplosiva nelle immediate vicinanze dei nostri confini in Estremo oriente”, ha detto il viceministro degli esteri, Igor Mogulov. “Nell’attuale, tesa atmosfera basta solo un elementare errore umano o un problema tecnico per portare la situazione fuori controllo”.