Johannesburg, 20 maggio 2013  - Le figlie di Nelson Mandela hanno intenzione di fare causa contro il padre per ottenere il controllo dei suoi soldi. Stando a quanto riportato oggi dal quotidiano The Star, Zenani e Makaziwe Mandela punterebbero infatti a contestare una sentenza dell’aprile 2004 dell’Alta corte di Johannesburg, che riconosceva a Mandela il diritto di ordinare al suo ex legale, Ismail Ayob, di smettere di gestire i suoi affari finanziari, personali e legali.

Le due donne sono oggi rappresentate da Ayob nella causa avviata di recente contro l’avvocato George Bizos, l’imprenditore e ministro Tokyo Sexwale e il legale Bally Chuene, perchè vengano rimossi dalla direzione di due fondi di investimento di Mandela, Harmonieux Investment Holdings e Magnifique Investment Holdings, che valgono 1,7 milione di dollari.

Fondi creati proprio dall’ex legale di Mandela con l’intento di raccogliere “i profitti dell’impronta della mano di Madiba” a beneficio dell’ex Presidente sudafricano e dei suoi figli. L’impronta della mano è diventata un’icona del premio Nobel per la pace, usata per magliette e altri gadget. Al centro dell’immagine c’è una macchia chiara la cui forma ricorda il continente africano.

Nella dichiarazione scritta presentata la scorsa settimana alla corte, l’attuale avvocato di Mandela, Chuene, ha quindi raccontato che, nel 2011, lui, Bizos e Sexwale rifiutarono di cedere alle figlie il denaro dei fondi senza una giustificazione legale. Questa decisione avrebbe spinto Makaziwe e Zenano ad avviare la causa contro di loro e a contestare la sentenza del 2004.

Nella stessa deposizione, Chuene ha spiegato che fu lo stesso Mandela a non volere che le figlie venissero coinvolte nella gestione dei suoi affari: in una riunione tenuta nell’aprile del 2005, ha scritto, “Mandela spiegò alle figlie Makaziwe e Zenani che non voleva che venissero coinvolte nei suoi affari. Le sole persone che voleva coinvolte era lui stesso, l’avvocato Bizos... e altre persone nominate da lui”.