Mosca, 5 giugno 2013 - E' mistero dopo quanto accaduto nella metropolitana di Mosca, in passato tra i primi obiettivi dei terroristi ceceni. Uno strano fumo si è prodotto questa mattina nel tunnel tra le stazioni Okhotny Ryad e Biblioteca Lenin, ossia le due fermate per il Cremlino. Successivamente un nuovo incendio ha interessato la stessa linea, Sokolnicheskaya, poco oltre, tra la Piazza Rossa e la Lubjanka, la sede dei servizi segreti russi. Ci sono 15 ricoverati, ma oltre 60 persone lamentano un'intossicazione a causa dell'incendio.
I moscoviti in generale hanno dimostrato nervi saldi: in 5 mila sono stati evacuati dalla sotterranea, in maniera molto ordinata, nonostante qualche isolato episodio di panico e nervosismo.

Il primo allarme questa mattina alle 6.20 italiane. L’incendio a un cavo ha interessato un tratto di 10 metri, in pieno orario di punta, a pochi passi dal Cremlino, ed è stato domato dai vigili del fuoco. In breve sono state eliminate le fiamme, ma il fumo aveva intanto già invaso tre stazioni: Komsomolskaja, Okhotny Ryad e Biblioteca Lenin sono state chiuse. La circolazione dei treni è ripresa, ma è stata poi firmata una seconda volta sulla stessa direttrice intorno alle 10.36. E’ stata poi riattivata alle 12.10.

L’incidente è ora oggetto di un’inchiesta, una commissione speciale se ne occuparà. Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio si è verificato a causa di motivi tecnici. Il fattore umano è improbabile, anche se la metropolitana, interessata più volte dalle bombe innescate dal terrorismo caucasico, resta un obiettivo molto sensibile.