Bruxelles, 17 giugno 2013- Il nuovo presidente dell'Iran, Hasan Rohani, ha tenuto la prima conferenza stampa dalla vittoria alle urne e ha definito la sua elezione come l'avvio di "una nuova era". Rohani ha affermato che "seguirà il percorso di moderazione e giustizia, e non di estremismo" e ha invitato il suo Paese a non lasciarsi trattenere da politiche del passato. In Iran il presidente non ha il potere di fissare le politiche da seguire, che vengono invece decise dai religiosi. Le affermazioni di Rohani vengono però colte da Stati Uniti e altri Paesi come una possibilità di allentare le tensioni con Teheran, dovute soprattutto al programma nucleare iraniano anche se il nuovo presidente Hassan Rohani ha detto che ". L'Iran non è pronto a sospendere l'arricchimento dell'uranio e le sanzioni contro l'Iran sono ingiuste e ingiustificate".

L'elezione del moderato Rohani apre nuove speranze di dialogo per gli europarlamentari italiani presenti nella Commissione per i rapporti con l'Iran. In passato una serie di missioni annunciate è stata bloccata all'ultimo momento per i rifiuti di Teheran di dare accesso, tra l'altro, ai prigionieri politici. Potito Salatto, l'eurodeputato del Ppe  e vicepresidente vicario della delegazione per i rapporti con l'Iran ha detto che  ''Ci auguriamo che finalmente l'Ue e l'Iran possano avviare quantomeno un cauto dialogo nell'interesse reciproco dei due popoli. Con l'elezione del moderato-riformista Hassan Rohani - ha aggiunto - e preso atto della sua volontà espressa pubblicamente di avviare rapporti nuovi con l'Occidente, chiederò alla delegazione per i rapporti con l'Iran, a nome dei colleghi eurodeputati italiani Scurria, Rossi e Tatarella, di avviare le procedure per una visita a Teheran nella speranza che questa volta il nostro programma non trovi rifiuti da parte delle autorità iraniane''.

Il presidente neoeletto dell'Iran, il riformista moderato Hassan Rohani, si è incontrato con la Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, che gli ha augurato "successo" nella sua futura gestione del Paese. Secondo i media locali, l'incontro è avvenuto domenica e Khamenei, che ha un potere assoluto nel regime teocratico musulmano sciita della Repubblica islamica, ha dato a Rohani "le direttrici necessarie per il suo futuro lavoro". L'incontro è avvenuto dopo ventiquattro'ore dal risultato a sorpresa delle elezioni presidenziali, in cui Rohani ha vinto al primo turno conquistando il 50,7% dei suffragi, circa 18milioni e mezzo di voti, il che presuppone l'appoggio di un quarto della popolazione totale dell'Iran. Con la sua sola elezione a nuovo presidente dell'Iran, le sue credenziali di ex-negoziatore incline al compromesso, il moderato Hassan Rohani ha già messo a segno un primo punto: spingendo nel campo dell'Occidente la ''palla'' del comatoso negoziato.

Dopo la vittoria alle elezioni in Iran, il presidente siriano Bashar Assad ha chiamato Hasan Rowhani per congratularsi. Lo fa sapere l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana, secondo sui Assad ha sottolineato di voler incrementare la cooperazione tra Iran e Siria, specialmente contro "i complotti di aggressione, egemonia e violazione della sovranità nazionale nella nostra regione".

Il regime iraniano rimarrà ''un alleato costante'' di quello siriano anche dopo l'elezione a presidente del moderato Hassan Rohani. Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri di Teheran, Hassan Kazimi, in una visita compiuta a Damasco. Questa visita, ha detto Kazimi, ''è un chiaro messaggio al mondo che la Repubblica islamica dell'Iran, sotto la nuova presidenza, sarà al fianco della Siria come suo costante alleato come è sempre stata a tutti i livelli''.

Inoltre anche Hassan Nasrallah, leader del gruppo militante libanese Hezbollah, ha chiamato Hasan Rowhani per congratularsi per la vittoria alle presidenziali in Iran. Lo riporta il sito internet di Hezbollah. L'elezione, ha detto Nasrallah, "ravviva le grandi speranze di tutti i nostri amici e fratelli dei popoli arabi, musulmani e oppressi".