Doha, 22 giugno 2013-  I ministri degli Esteri dei paesi che sostengono l'opposizione siriana si sono riuniti oggi a Doha, in Qatar, per discutere dell'ipotesi di fornire nuove armi ai ribelli. Alla riunione degli “Amici della Siria'' svolta in Qatar hanno partecipato i rappresentanti dell'Italia, Francia, Germania, Giordania, Qatar, Arabia Saudita, Turchia ed Emirati Arabi Uniti.

Un portavoce dell'Esercito libero siriano ha dichiarato alla France Presse che se i suoi uomini entrassero in possesso di un certo tipo di armi "nuove" e sofisticate, incluse alcune batterie antimissile, potrebbero imprimere una svolta decisiva al conflitto, in corso ormai da 27 mesi.

Usa- Il segretario di Stato americano John Kerry, il cui governo ha annunciato all'inizio del mese di essere pronto a fornire armi alla principale componente dei ribelli, l'Esercito libero siriano (Fsa). 'Gli Stati Uniti e gli altri Paesi riuniti qui (a Doha, ndr) aumenteranno il loro aiuto all'opposizione politica e militare'' per mettere fine allo ''squilibrio'' sul terreno in Siria. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry alla riunione.


Gran Bretagna- Il segretario del Foreign Office, William Hague, ha indicato che il governo di Londra "non ha ancora preso la decisione" di armare i ribelli siriani. "Sulla questione di sapere se dobbiamo fornire aiuti all'opposizione siriana, la posizione resta la stessa: noi non abbiamo preso una decisione del genere", ha dichiarato Hague prima dell'inizio della riunione.

Francia- Ha inviato in Siria dei trattamenti contro il gas sarin, per proteggere la popolazione da eventuali attacchi con armi chimiche. Lo ha detto oggi a Doha,  il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius. Fra i rifornimenti di vario genere inviati ai gruppi ribelli siriani, la Francia ha inserito anche "dei trattamenti che possono proteggere circa un migliaio di persone" da attacchi con armi chimiche, ha dichiarato il capo della diplomazia francese. Basta alle ingerenze di Iran e Hezbollah nel conflitto siriano. E' quanto sostengono all'unanimità gli Amici della Siria, come riferito dal ministro degli Esteri francese Laurent Fabius. ''Gli Hezbollah hanno giocato un ruolo tremendamente negativo, in particolare nell'attacco a Qusair. Non siamo affatto d'accordo sull'internalizzazione del conflitto. Per questo nel documento finale di Doha esigiamo che gli iraniani e gli Hezbollah smettano di intervenire in Siria'', ha aggiunto.

Italia- L'Italia fornirà ai ribelli siriani tutto l'aiuto possibile tranne le armi. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino al termine della conferenza degli ''Amici della Siria''. Qualsiasi tipo di aiuto comunque, ha sottolineato Bonino, ''passa per la comprensione di chi è l'opposizione, quanta credibilità ha e che tipo di controllo ha sul terreno''.

Qatar- Gli amici della Siria hanno preso ''decisioni segrete'' per aiutare i ribelli e cambiare la situazione sul terreno. Lo ha dichiarato il premier del Qatar al termine della riunione . Poi ha aggiunto "Fornire le armi ai ribelli siriani che combattono il regime di Damasco è "l'unico modo per raggiungere la pace": lo ha detto il premier del Qatar, lo sceicco, Hamad Bin Jassem Al-Thani. Il Qatar sunnita è il Paese arabo che da tempo fornisce armi e finanziamenti all'opposizione che cerca di defenestrare il presidente Bashar Al-Assad.

Armi provenienti dagli stock del colonnello libico Muammar Gheddafi sono in viaggio verso i magazzini delle forze ribelli siriane, un trasporto abbondantemente finanziato dal Qatar, che ha forti legami con i gruppi ribelli libici. Lo scrive oggi il New York Times in apertura. Nel corso dei suoi quattro decenni al potere il colonnello Gheddafi ha generosamente finanziato e fornito armi alla guerriglia e a gruppi terroristici sparsi in tutto il mondo, laddove vi erano governi a lui ostili.

Prove raccolte in Siria, assieme alla verifica di dati di voli aerei, interviste a membri delle milizie, contrabbandieri, ribelli e osservatori in diversi Paesi, offrono un quadro molto complesso di uno sforzo multinazionale, sponsorizzato dal Qatar, per trasportare armi dalla Libia ai combattenti dell'opposizione siriana. Diversi aerei cargo qatarioti C-17 hanno compiuto almeno tre voli in Libia quest'anno provenienti da Tripoli e da Bengasi.