Belo Horizonte (Brasile), 23 giugno 2013 - E' di 25 feriti, tra cui cinque poliziotti, e 22 arresti il bilancio degli scontri nella notte a Belo Horizonte, in Brasile, dove si è giocata la partita di calcio Giappone-Messico per la Confederations Cup. Nonostante l’appello alla calma della presidente brasiliana, Dilma Rousseff, le proteste contro gli sprechi legati ai mondiali di calcio e l’insufficienza dei servizi pubblici sono proseguite in una ventina di città, anche se con una partecipazione inferiore.

A Belo Horizonte sono scese in piazza 70.000 persone al grido di "La Coppa per chi?" e gli incidenti sono scoppiati quando un gruppo ha cercato di raggiungere lo stadio Mineirao. Gli agenti hanno lanciato i gas lacrimogeni per disperdere la folla e ne sono nate forti tensioni. Alcuni teppisti hanno poi saccheggiato negozi e danneggiato banche e concessionarie d’auto.

A Salvador de Bahia, all’esterno delo stadio dove hanno giocato Brasile e Italia, centinaia di manifestanti hanno lanciato petardi contro le forze dell’ordine che hanno caricato la folla e ci sono sati alcuni feriti lievi. All’interno dello stadio molti brasiliani esponevano striscioni a favore delle proteste.

A ovest di Rio, vicino al carcere di Bangu, la polizia ha confiscato bottiglie molotov e ha arrestato una trentina di persone per saccheggi e atti di vandalismo. A San Paolo sono scese in strada 35.000 persone e a Uruguaiana, nel sud, i manifestanti hanno occupato pacificamente per quattro ore il ponte che collega il Brasile all’Uruguay.

IL SONDAGGIO - Il 75% dei brasiliani appoggia il movimento di protesta che sta scuotendo il Paese da due settimane, secondo il primo sondaggio dall’inizio della crisi e pubblicato ieri sera dalla rivista Epoca. Il prezzo e la qualità dei servizi pubblici è il principale motivo del sostegno alle proteste (77%), seguito dal malcontento nei confronti della classe politica (47%) e l’alto livello di corruzione che affligge il Brasile.