Istanbul, 23 luglio 2013 - Abdullah Ocalan non può incontrare la stampa: è netto il "no' del governo turco alla richiesta del leader del Pkk in carcere, di parlare con i media. "Nella legislazione non ci sono regole che vanno in questo senso, i condannati non possono tenere conferenze stampa" ha dichiarato oggi il ministro della Giustizia turco Sadullah Ergin, ribadendo la posizione dell'esecutivo di Recep Tayyip Erdogan. "Ocalan ha espresso il desiderio di incontrare la stampa, ma è impossibile tenendo in considerazione la legislazione vigente" aveva infatti spiegato ieri sera il vice-premier turco Arinc durante una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. "Persino presentare una richiesta del genere è illecito" ha aggiunto Arinc.
 

Il leader dell`autonomista Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che sta scontando dal 1999 una condanna all`ergastolo nell`isola-prigione di Imrali, nel mare di Marmara, avevachiesto domenica al governo di poter tenere una conferenza stampa in prigione per "esercitare un ruolo più attivo" nel processo di pace. I due maggiori partiti di opposizione nel fine settimana si erano detti fortemente contrari a un possibile incontro del leader curdo con i giornalisti Il negoziato tra governo e autonomisti curdi iniziato a marzo - che potrebbe mettere fine a un conflitto che dal 1984 ha fatto più di 40 mila morti - sta entrando in questi giorni in una fase decisiva. Dopo l`inizio del ritiro in Nord Iraq dei militanti del Pkk che si trovano in Turchia, partito l`8 maggio, ora Ocalan vuole che il governo turco "faccia passi avanti" concedendo alla minoranza curda maggiori diritti.
 

OCALAN CHIESE L'ASILO POLITICO ALL'ITALIA - Abdullah Ocalan arrivò in Italia il 12 novembre 1998. All’epoca in Italia il governo era guidato da Massimo D’Alema. L'Italia fu criticata per la mancata concessione dell’asilo politico da lui richiesto. Il governo italiano fu accusato di aver trascurato gli articoli 10 e 26 della Costituzione che regolano l'asilo politico. La mancata concessione dell'asilo politico è stata criticata soprattuto perché in quegli anni in Turchia era ancora prevista la pena di morte. Infatti, quando Ocalan fu catturato in Kenya (dove andò dopo l'Italia) i servizi segreti di Ankara lo portarono in Turchia,  dove venne condannato alla pena di morte per tradimento della patria. La Turchia abolì la pena di morte solo nel 2002  e la pena di Ocalan venne trasformata in ergastolo.