Santiago de Compostela (Spagna), 25 luglio 2013 - Viaggiava a folle velocità, il doppio del consentito su quel tratto ferroviario, il treno che mercoledì sera, in Spagna, si è schiantato deragliando alle porte di Santiago de Compostela. Il bilancio è pesantissimo, il peggiore disastro ferroviario del 2013 nel mondo, la peggiore tragedia nel Paese dal 1944: 80 morti, 168 feriti, di cui 95 sono ancora in ospedale; 35, tra cui 4 bambini, sono gravissimi. C'è anche un video-choc dell’incidente, registrato da una delle telecamere di sicurezza lungo il percorso, in cui si vede il treno schizzare via come impazzito fuori dai binari e poi accartocciarsi su se stesso.

LA FOTOSEQUENZA DELLO SCHIANTO

L'ambasciata italiana in loco sta verificando la presenza di un italiano a bordo dell’Alvia uscito dai binari. Il governo della Galizia, l'assessore alla sanità della giunta, Rocio Mosquera, ha parlato di un ferito italiano, ma alle autorità italiane non è arrivata alcuna notifica ufficiale. All'ambasciata non risulta neanche che ci fosse un gruppo di giovani connazionali a bordo, come ha scritto El Mundo. In serata, secondo i media spagnoli, le autorità galiziane diffonderanno comunque una prima lista delle vittime identificate.
E intanto la Spagna piange i suoi morti. Il treno è piombato a 190 km/h su una curva -la prima dopo un unico, infinito rettilineo- a soli 4 km dalla stazione ferroviaria della citta’ che ha un posto particolare nel cuore dei credenti cristiani, perchè è la meta di un pellegrinaggio religioso a piedi che si protrae dal Medioevo. L'incidente è accaduto alle 20,42 di mercoledì sera. A bordo del treno c'erano 218 passeggeri. La scena che i soccorritori si sono trovati di fronte rasentava l’apocalisse: quattro carrozze erano impilate una dentro l'altra, e pressate come una fisarmonica.

Un'altra era stata scagliata lontano e uno degli ultimi vagoni si era stabilizzato in una quasi impossibile posizione verticale. Il treno, un modello in grado di viaggiare sia sui binari dell’alta velocitaà che su quelli normali, aveva lasciato Madrid e si dirigeva verso Ferrol. A Santiago erano in corso i preparativi per la festa di Giacomo, santo patrono della città galiziana, e che sono stati sospesi.
Il macchinista è al momento ricoverato a Santiago, indagato e sotto custodia. Secondo la stampa locale, è stato lui stesso a fare una telefonata nel panico poco prima del deragliamento, dicendo che il treno andava troppo veloce. "Sto andando a 190kmorari, sto per deragliare", ha gridato ai controllori della Renfe, la rete ferroviaria. Al momento dell'incidente c'erano due macchinisti a bordo, non è chiaro chi dei due abbia fatto la telefonata. Qualche secondo dopo il disastro, secondo El Pais, il macchinista, intrappolato tra le lamiere nella cabina, ha di nuovo telefonato alla stazione. "Siamo umani, siamo umani", ripeteva mentre si lamentava per le ferite riportate. Non si era ancora reso conto dell’entità della tragedia: "Cosa devo fare? Spero di non avere morti sulla coscienza". Il macchinista, Francisco Jose Garzon Amo, è risultato negativo al test di alcolemia. Ma il suo profilo Facebook, successivamente eliminato, mostra che l'uomo, 52 anni, si vantava di lanciare il treno a velocità folli (in una foto si vede anche il tachimetro fermo a 200km/h). "Sono al limite, non posso correre di più, se no mi multano", commentava con un suo contatto. E poi ancora: "Che piacere sarebbe andare in parallelo con la Guardia Civil e sorpassarli facendogli 'saltare' il radar". La curva, che e’ situata all’uscita di un tunnel, è comunque ben nota a chi fa quel percorso. Il tracciato ferroviario fu inaugurato il 10 dicembre del 2011 e proprio quel giorno un treno sbando’ paurosamente proprio in quella curva, la prima dopo 80 km.

Adesso sarà l'inchiesta a dover chiarire se sia trattato di un errore tecnico e di un errore umano. Ma intanto sono cominciate le polemiche: il sindacato dei macchinisti ha detto che la tragedia si poteva evitare se sul tratto fosse stato operativo il sistema di sicurezza piu’ avanzato e che controlla le linee ad alta velocità, capace di controllare il treno automaticamente in caso di eccesso di velocità.

Sul posto sono arrivati i re di Spagna Juan Carlos I e la regina Sofia, che hanno voluto sentire di prima mano il racconto dell'accaduto e incontrare i familiari delle vittime.
Il premier, Mariano Rajoy, che è nato a Santiago de Compostela, ha voluto fare un sopralluogo e ha voluto anche lui incontrare alcuni feriti, ma deve anche fare i conti con un'imbarazzante gaffe del proprio ufficio stampa, che nel comunicato di cordoglio, frutto evidentemente di un maldestro 'copia e incolla', ha espresso solidarietà alle vittime del sisma avvenuto in Cina tre giorni fa.

(Fonte Agi)