Tunisi, 25 luglio 2013 - Mohamed Brahmi, membro dell'opposizione tunisina è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a Tunisi. Lo riferisce un emittente radiofonica locale. Brahmi, ex segretario generale del Movimento del Popolo e deputato dell'Assemblea costituentetunisina è stato assassinato questa mattina in un agguato nella sua abitazione dell'Ariana, nella zona nord della Grande Tunisi.

"Mohamed Brahmi stato ucciso, crivellato di colpi davanti alla sua sposa e i suoi bambini", ha dichiarato in lacrime alla radio Mohsen Nabtri, un membro dell'ufficio politico del Movimento popolare, piccola formazione di sinistra. La televisione Watanya ha precisato che Brahmi è stato ucciso con 11 colpi sparati da sconosciuti.

Mohamed Brahmi è il secondo esponente dell'opposizione tunisina ad essere ucciso in un agguato negli ultimi mesi. Il sei febbraio scorso fu assassinato, mentre usciva dalla sua abitazione, Chokry Belaid, uno dei capofila dell'opposizione laica al governo tunisino, guidato dal partito islamico Ennahda. Per la sua morte sono indagate alcune persone legate alla fazione salafita e in qualche modo riconducibili alla Lega nazionale per la protezione della rivoluzione, una formazione spesso accostata all'esecutivo e che connota la sua attività con azioni violente.  Oggi in Tunisia si celebra la Festa della Repubblica.

Anche le modalità usate per uccidere, questa mattina, l'esponente dell'opposizione tunisina Mohamed Brahmi sono le stesse usate, in febbraio, nell'agguato a Chokry Belaid. Si tratta, se questa ricostruzione verrà confermata, di un agguato in fotocopia rispetto a quello di Belaid, ucciso in circostanze identiche da un commando formato, tra killer e fiancheggiatori, da almeno cinque persone.
 

Alla notizia dell'uccisione di Mohamed Brahmi, centinaia di persone hanno manifestato, a Tunisi, davanti al ministero dell'Interno. Per disperderle, riferiscono alcune radio locali, la polizia ha lanciato della granate lacrimogene. 

LE ACCUSE DELLA FAMIGLIA-  La famiglia di Mohamed Brahmi ha accusato il partito islamista Ennahda attualmente al potere nel paese nordafricano di essere responsabile dell'uccisione.

"Accuso Ennahda, sono loro che l'hanno ammazzato", ha detto in lacrime all'Agence France Presse Chhiba Brahmi, sorella del defunto. "La nostra famiglia aveva la sensazione che Mohamed avrebbe avuto la stessa sorte di Chokri Belaid", ha aggiunto la donna, riferendosi al membro dell'opposizione ucciso lo scorso sei febbraio con modalità simili. "Basta, basta, non possiamo più vivere con i barbuti (islamisti, ndr)", ha detto Chhiba, che per il momento non ha fornito prove a sostegno della sua accusa. L'uccisione di Belaid era stata anch'essa attribuita dalla famiglia a Ennahda, ma il partito di governo aveva negato ogni implicazione e alla fine di febbraio la magistratura ha imputato l'omicidio a un piccolo gruppo di islamisti radicali.

RESPINTE LE CONDOGLIANZE DEL GOVERNO TUNISINO - La famiglia dell'oppositore laico Mohamed Brahmi ha ufficialmente respinto le condoglianze del governo tunisino. La moglie, così come aveva fatto quella di Chokry Belaid, con una dichiarazione ufficiale, ha detto di "accettare le condoglianze di tutto il popolo tunisino", ad eccezione degli uomini politici di governo. Da parte di Andnan Brahmi, figlio dell'esponente assassinato, è arrivato un durissimo attacco nei confronti del partito confessionale Ennahda, accusato d’essere il mandante morale dell’omicidio.

Decine di manifestanti hanno raggiunto  a Tunisi l'ospedale Materi, dove è stato portato il cadavere di Mohamed Brahmi, costringenfo la troupe del canale satellitare panarabo Al Jazira a lasciare la struttura dove si trovava per realizzare dei servizi sull'omicidio dell’esponente politico.
Al Jazira è da tempo oggetto di un fortissimo risentimento da parte dello schieramento laico tunisico, che accusa la televisione di essere dichiaramente al fianco del partito islamico Ennahda.
Nei giorni seguenti all'uccisione di Belaid, in particolare in quello delle esequie, i servizi di al Jazira furono accusati di vere e proprie manipolazioni della verità, con reportage che mischiavano immagini di repertorio di manifestazioni di Ennahda, per dare l’impressione che il funerale manifestasse un chiaro appoggio al partito islamico.