Rio de Janeiro, 27 luglio 2013 - Nel sesto giorno del suo viaggio in Brasile, Papa Francesco celebra messa nella cattedrale di Rio ricevendo il caloro applauso dei vescovi di tutto il mondo, venuti in Brasile con le delegazioni per le Giornate Mondiali della Gioventù. ''Gesù non ha tenuto attaccati a sé i discepoli come la chioccia con i suoi pulcini, li ha inviati''. Un invito a ''uscire'', una spinta alla ''missione'', che non è ''semplicemente aprire la porta per accogliere, ma è "uscire dalla porta, per cercare e incontrare'', ha detto il Papa ai vescovi dai quali si aspetta che diano il buon esempio.

CANTI E BALLI - I “ragazzi del Papa” cantano e danzano sulla spiaggia di Copacabana. Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi ha confermato che ieri sera alla “Via Crucis” c’erano un milione e mezzo di giovani. Gli organizzatori aspettano per questa sera di arrivare ai due milioni. E domani, giornata conclusiva, quando ai ragazzi di Rio e delle zone limitrofe, che sono comunque la maggior parte (dall’estero sono arrivati circa 300 mila iscrizioni) si aggiungeranno per la messa di Papa Francesco i genitori e in generale i fedeli adulti delle parrocchie i presenti potrebbero quasi raddoppiare.

MAXI-FLASH MOB - Durante le prove per domani di una coreografia di flashmob, nel grande palco di Copacabana davanti alla folla di ragazzi, un gruppo di vescovi ha seguito i passi di danza fatti dai giovani animatori brasiliani dello spettacolo. Gli artisti che sono riusciti a far ballare insieme i vescovi e i giovani sulla spiaggia sono i Fly, Glaucia e il gruppo Hg. E’ probabilmente il maggior flashmob della storia. 

SACCHI A PELO SULLA SPIAGGIA - Il sindaco di Rio, Eduardo Paes ha autorizzato i ragazzi a dormire in spiaggia e per le strade di Copacabana questa notte in attesa della messa del Papa di domani, Per evitare la permanenza dei ragazzi nelle eleganti vie di Copacabana era stato deciso che la Gmg si spostasse oggi a 50 chilometri da qui, ma il clima umido della zona prescelta (famosa anche per le sue sabbie mobili) e il maltempo di questi giorni hanno costretto gli organizzatori a un “piano b”, si utilizzeranno il palco e le strutture predisposte per i primi due giorni (Festa di Benvenuto e Via Crucis) anche per gli eventi clou della Gmg.

PASSIONE E DETERMINAZIONE - In mille erano i vescovi presenti in cattedrale, la più alta concentrazione mai toccata nella storia della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. Per questo il Papa ha tenuto alto il registro delle esortazioni: "Cari vescovi, sacerdoti, religiosi e anche voi seminaristi che vi preparate al ministero, abbiate il coraggio di andare controcorrente" rispetto a una cultura dei rapporti umani basata "su due dogmi: efficienza e pragmatismo".

COERENZA SEMPRE - L'invito del Papa è suonato come una prosecuzione della dolorosa constatazione di ventiquattr'ore prima, a Copacabana, quando il Pontefice (dopo aver censurato l'egosimo e la corruzione dei politici) aveva detto: "Gesù si unisce a tanti giovani che hanno perso la fede nella Chiesa, e persino in Dio, per l'incoerenza di cristiani e di ministri del Vangelo''. A questo punto a braccio aveva aggiunto: ''E quanto fanno soffrire Gesù le nostre incoerenze''. Soluzione? La Fede, perché - ricorda il Papa - "nella croce di Cristo c'è la sofferenza, il peccato dell'uomo, anche il nostro, e lui accoglie tutto con le braccia aperte, carica sulle spalle le nostre croci e ci dice: 'Coraggio, non sei solo a portarle, io le porto con te e io ho vinto la morte e sono venuto a darti speranza, a darti vita e giorno'."

RINASCITA DAL BASSO - Per Francesco, primo Papa sudamericano, la rinascita della Chiesa va realizzata dal basso. ''Con coraggio pensiamo alla pastorale partendo dalla periferia, partendo da coloro che sono più lontani, da coloro che di solito non frequentano la parrocchia", ha detto oggi il Santo Padre ai vescovi nell'omelia in cattedrale. E i giovani tutti devono "annunciare il Vangelo".

'SANTITA' NON ESAGERI' - Papa Francesco nel suo ministero "non si risparmia". Lo sottolinea il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, il quale commentando - per la Radio Vaticana - i primi giorni di questo straordinario viaggio in Brasile, osserva: "Francesco sembra proprio inesauribile. Speriamo che non esageri, ma certamente fino a ora ce l'ha fatta molto bene e mi pare che i giovani apprezzino molto che lui dia tanta energia per loro".

UN NUOVO 'PAPA BUONO' - I giovani sono sempre nel suo cuore. Vedi il riferimento ai 242 ragazzi - tutti morti - nel rogo del gennaio scorso in una discoteca di Santa Marta (Stato di Santa Caterina). Vedi anche l'incontro di ieri con i giovani detenuti, sei ragazzi e due ragazze, di sei diversi carceri minorili di Rio che il pontefice ha voluto incontrare. Monsignor Rino Fisichella traccia un parallelo importnate: "Ho in mente le scene con Giovanni XXIII. Era chiamato il Papa buono, era ricercato dalla gente, ma nesuno gli si avvicinava. Era pressoché impossibile, il Papa stava ancora sulla sedia gestatoria. In quei tempi fare comunicazione era più difficile, però tutti sentivano Papa Giovanni vicino. La sua bontà raggiungeva tutti. Penso che con Papa Francesco siamo nello stesso fenomeno".

PREDICA A TEATRO - Terminata la Messa, il Papa è andato al Teatro municipale di Rio dove ha incontrato la classe dirigente brasiliana (politicio, banchieri, professori, industriali).  "Il futuro esige da noi il compito di riabilitare la politica, che è una delle forme più elevate della carità", ha detton subito il Papa. Il suo è stato un discorso alto e al tempo stesso diretto, come nel suo stile. Con un monito a chi decide le sorti del Pese, di ciascun Paese: "Attenzione: ci può essere il pericolo della disillusione, dell'amarezza, dell'indifferenza, quando le aspirazioni non si avverano" ha messo in guardia Papa Francesco. "Chi ha un ruolo di guida - ha aggiunto - deve avere obiettivi molto concreti e ricercare i mezzi specifici per raggiungerli".

'AZIONI CORAGGIOSE' - La politica, per Papa Francesco, deve saper "agire responsabilmente", collocandosi cioè con le proprie azioni "davanti ai diritti degli altri e davanti al giudizio di Dio". E "scegliere la più giusta delle opzioni dopo averle considerate partendo dalla propria responsabilità e dall'interesse per il bene comune". "Questa - ha affermato - è la forma per andare al centro dei mali di una società e vincerli anche con l'audacia di azioni coraggiose e libere. Nella nostra responsabilità, pur sempre limitata, è importante comprendere tutta la realtà", ha consigliato ai leader del Paese.

LA RICETTA - Come? "Osservando, soppesando, valutando, per prendere decisioni nel momento presente, ma allargando lo sguardo verso il futuro, riflettendo sulle conseguenze delle decisioni" con "umiltà sociale", quindi con un attegiamento che va oltre la "responsabilità", un atteggiamento che "richiede un certo tipo di paradigma culturale e, conseguentemente, di politica". "Siamo responsabili - ha scandito il Papa - della formazione di nuove generazioni, capaci nell'economia e nella politica, e ferme sui valori etici. Il futuro esige da noi una visione umanista dell'economia e una politica che realizzi sempre più e meglio la partecipazione della gente, eviti gli elitarismi e sradichi la povertà". "Che nessuno - ha concluso - sia privo del necessario e che a tutti sia assicurata dignità, fratellanza e solidarietà: questa è la strada da seguire!".