Roma, 1 agosto 2013 - Edward Snowden, l'ex consulente dell'intelligence Usa braccato dagli americani che ha ottenuto oggi asilo temporaneo dopo aver passato più di un mese nell'area transiti dell'aeroporto Sheremetyevo di Mosca, ha ringraziato la Russia e ha affermato che "la giustizia ha vinto". Il commento di Snowden, diffuso mentre lasciava lo scalo dov'era relegato dal 23 giugno, è stato pubblicato dal sito Wikileaks, il cui fondatore Julian Assange è a sua volta confinato nell'Ambasciata dell'Ecuador a Londra.

'OBAMA FUORILEGGE' - "Durante le ultime otto settimane ho visto l'amministrazione Obama non mostrare alcun rispetto per le leggi internazionali e nazionali, ma alla fine dei conti la giustizia ha vinto", ha affermato l'uomo che è all'origine dello scandalo Datagate, la fuga di documenti sui programmi d'intercettazione dell'intelligence Usa. "Ringrazio la Russia - ha aggiunto - per avermi accordato l'asilo in linea con le sue leggi e i suoi obblighi internazionali". Per gli Stati Uniti uno smacco senza precedenti. Siamo ''estremamente delusi dalla scelta russa'', ha proclamato Jay Carney, portavoce della Casa Bianca, commentando il caso.

'LOCALITA' PROTETTA' - L’ex consulente dell’agenzia Usa è stato portato in un luogo sicurio sicuro che verrà tenuto "segreto", ha detto il suo avvocato Anatoly Kucherena. "Gli ho appena consegnato un documento che attesta che ha ricevuto asilo temporaneo di un anno in Russia. Il luogo dove si trova non verrà reso noto per questioni di sicurezza e perché è l’uomo più ricercato del mondo” ha detto l’avvocato. Nei giorni scorsi il Servizio Migrazione russo aveva ipotizzato una sistemazione iniziale in un centro per rifugiati fuori Mosca.

I FATTI - Snowden era bloccato nella zona transiti dell’aeroporto di Sheremetyevo dal 23 giugno e aveva presentato domanda di asilo temporaneo in Russia. Washington ne ha chiesto invano l’estradizione negli Usa, dove l'ex analista è già stata incriminato per spionaggio. La concessione dell’asilo è avvenuta nel giro di appena due settimane dalla presentazione della domanda.

DOCUMENTO UFFICIALE - Kucherena ha detto che Snowden è entrato in territorio russo e ha preso un normale taxi da solo per allontanarsi dall’aeroporto, con una manovra che nella sua ingenua sfrontatezza sarebbe sfuggita ai media. Il legale, che dal 16 luglio ha incontrato più volte il fuggitivo e l’ha assistito nella sua richiesta d’asilo, ha mostrato alle telecamere di Rossiya 24 una copia del certificato che garantisce un anno di asilo temporaneo. Il certificato, emesso il 31 luglio, ieri, è valido fino al 31 luglio 2014, e reca le impronte digitali di Snowden. Snowden era rimasto in aeroporto da quando, in pieno scandalo Datagate e inseguito dai servizi segreti americani, era sbarcato a Mosca da Hong Kong: sino ad oggi non aveva mai varcato ufficialmente il confine russo.

SINGOLARE COINCIDENZA - Per la talpa del Datagate la concessione dell'asilo politico temporaneo arriva due giorni dopo la condanna per spionaggio del soldato Usa Bradley Manning, reo confesso di aver rivelato i segreti della diplomazia Usa al sito WikiLeaks.

E MOSCA GODE - Il consigliere di politica estera del presidente russo Vladimir Putin, Yury Ushakov, si è mosso subito per tentare di limitare i possibili danni diplomatici. Obama salterà la visita a Mosca prima del G20 di settembre a San Pietroburgo? La diplomazia di Mosca non ci crede. “E’ una situazione piuttosto insignificante e non dovrebbe influenzare le relazioni politiche tra Russia e Usa” mente Ushakov (sapendo di mentire). “Sappiamo quanto rumore abbia provocato questa situazione in America, ma non abbiamo ricevuto segnali dagli Stati Uniti”.

DUELLO ANTICO - Ufficialmente il Cremlino aveva sempre preso le distanze dall'intera vicenda, dicendo che la pratica era nelle mani dell’Ufficio immigrazione, come se l'ultima parola non fosse di Putin. Che non ha perso l'occasione di far capire agli Stati Uniti e a Obama - esasperati in Afghanistan,  impantanati in Siria, traumatizzati in Libia, irrilevanti in Egitto e sovraesposti nel difficile negoziato di pace tra israeliani e palestinesi appena partito a Washington - che la Russia ha sempre il suo peso e merita rispetto.   

CASO DIFFICILE - Per Obama - che in queste ore sta cercando di minimizzare i danni del Datagate incontrando le delegazioni di democratici e repubblicani - c'è poi un guaio se possibile ancora maggiore della fuga di Snowden: è il sondaggio, pubblicato ieri, secondo il quale solo il 35% degli statunitensi ritiene che Snowden sia un traditore. 

NUOVO SCOOP - Proprio oggi il Guardian con un nuovo scoop aggiunge sale sulle ferite della Cia pubblicando altre rivelazioni in cui Snowden accusa i servizi segreti britannici di essere al soldo di quelli statunitensi e talvolta incaricati di svolgere il lavoro sporco al posto loro. Secondo la 'Talpa', l'americana Nsa avrebbe infatti fornito alla Gchq del Regno Unito fondi segreti per almeno 100 milioni di sterline (circa 114 milioni di euro) negli ultimi tre anni, in cambio di una strettissima collaborazione nel programma di spionaggio globale sulle comunicazioni messo in piedi da Washington. Era stato lo stesso Snowden a farlo intendere in passato: ''Non è solo un problema americano. Loro (i britannici, ndr) sono i peggiori" aveva detto l'ex analista per la gioia del premier inglese Cameron.

RUOLI ROVESCIATI - Sempre oggi  il padre di Snowden, Lonnie, ha espresso gratitudine alla Russia e al presidente Vladimir Putin per aver assicurato protezione a suo figlio. "Sono molto grato alla nazione russa e al presidente Vladimir Putin", ha detto in un'intervista televisiva. Nemesi spicciola della storia: genitori di ex agenti Cia che magnificano la Santa Russia protettrice della libertà. A Washington qualcuno comincia a chiedersi che diavolo di film si sta proiettando.