Washington, 5 agosto 2013 - L’ultimo allarme attentati di al-Qaeda contro gli Stati Uniti e gli interessi americani nel mondo rilancia l’ipotesi di "bombe impiantate chirurgicamente nel corpo di kamikaze", non rilevabili dei metal detector in uso negli aeroporti ed in tutti gli edifici governativi. E’ l’ultima novità nell’allarme scatenato dall’amministrazione Obama, che teme un attacco in grande stile di al-Qaeda, in coincidenza con la fine del Ramadan. A conferma dell’allerta, nelle ultime ore il Dipartimento di Stato ha deciso di prolungare fino al 10 agosto la chiusura di una serie di missioni diplomatiche in Medio Oriente e Africa.

Un’area di particolare preoccupazione è lo Yemen: non a caso l’ambasciata britannica rimarrà chiusa per l’intera settimana; e anche la Francia ha deciso di prolungare la chiusura della propria missione a Sanaa, fino a giovedì, quando cade la festa di Eid, che segna la fine del mese sacro dei musulmani.

In un primo tempo il Dipartimento di Stato aveva deciso di chiudere domenica 22 tra ambasciate e consolati; ma proprio domenica pomeriggio, il Dipartimento di Stato ha esteso fino a sabato la chiusura di ambasciate e consolati in 15 delle località, e ha aggiunto altre 4 capitali (tutte in Africa) alla lista adesso composta da 19 sedi. Tre i fattori che, combinati insieme, hanno indotto le autorità a lanciare l’allarme: un messaggio intercettato nel ‘giro’ di coloro che sono considerati i vertici di al-Qaeda, la fine del Ramadan e il fatto che nelle ultime settimane ci siano state fughe di massa da una serie di prigioni (prima in Iraq, poi a Bengasi, e infine in Pakistan). Quanto al contenuto del messaggio, è 'top secret' e l’amministrazione americana ha chiesto ai media di non divulgare particolari proprio perché si tratta di materiale 'sensibile'. L’intelligence è rimasta tra l’altro così sorpresa che nelle conversazioni non sia stato usato un linguaggio in codice da ritenere che sapevano di essere intercettati.

Fonta Agi