Roma, 16 agosto 2013 - Prime ipotesi concrete a una sospensione degli aiuti Ue all'Egitto in guerra. Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, non esclude che nella riunione della prossima settimana con i suoi colleghi sulla crisi egiziana si possa adottare come misura di pressione anche la sospensione degli aiuti europei al Cairo che ammontano a circa 500 milioni di euro l’anno. Lo ha detto il capo del Qaui d’Orsay In una dichiarazione alle rete “BFM TV”.

LETTA - Il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, sta seguendo ‘’con la massima attenzione e vivissima preoccupazione’’ gli sviluppi della situazione in Egitto e si tiene in stretto contatto con il ministro Emma Bonino. Il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, hanno avuto in seguito un colloquio telefonico sui drammatici sviluppi in Egitto. ‘Francia e Italia - riferisce il presidente Letta - convengono sul fatto che la crisi abbia ormai passato il limite, e che il livello di violenza e di repressione sia divenuto inaccettabile e deve, pertanto, cessare. Occorre - aggiunge Letta - assicurare urgentemente il rispetto dei diritti umani e la ripresa del dialogo fra le parti”. I due Presidenti ritengono impellente e necessario un rinnovato e forte impegno da parte dell’Unione Europea, attraverso un’azione coesa dei ministri degli Esteri, volta ad individuare le possibili misure da adottare per indurre le parti a cessare ogni violenza.

MERKEL, HOLLANDE E CAMERON - Invece Francia e Germania chiedono una riunione urgente dell’Ue a livello di ministri degli Esteri la prossima settimana per discutere dell’Egitto. E’ quanto si legge in una nota della presidenza francese alla fine della consultazione telefonica fra il presidente Francois Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel. I due hanno chiesto inoltre “la fine immediata delle violenze”.  Il presidente Hollande e la cancelliera Merkel, recita la nota, chiedono ‘’una concertazione urgente a livello europeo’’ sulla situazione in Egitto, e in particolare che ‘’i ministri degli Esteri dell’Ue possano riunirsi rapidamente, la settimana prossima, per fare il punto sulla cooperazione tra l’Unione europea e l’Egitto e di elaborare delle risposte comuni’’. Merkel e Hollande invocano inoltre ‘’la fine immediata delle violenze’’ e il ‘’ritorno al dialogo democratico’’ in Egitto, dove si deve ‘’ritrovare al piu’ presto la via della vita democratica’’.

Il presidente francese Francois Hollande e il primo ministro britannico David Cameron sottolineano “la necessita’ di un messaggio europeo forte” per tentare di trovare una soluzione alla crisi in Egitto. “L’Unione europea deve esaminare le sue relazioni con l’Egitto”, hanno detto i due leader in un colloquio telefonico secondo un comunicato dell’Eliseo.

USA - “Evitare l’uso della forza letale”. Gli Stati Uniti ribadiscono la loro richiesta alle autorita’ egiziane, alla luce della violenta repressione messa in atto contro i manifestanti e del tragico bilancio di vittime che ne e’ risultato. “Chiediamo nuovamente a tutte le parti in causa - ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato - di cessare la violenza e sottolineamo che il governo ha una particolare responsabilita’ nel garantire un clima che permetta agli egiziani di esercitare pacificamente i loro diritti universali. L’uso della forza letale - ha aggiunto - non andrebbe indirizzata contro chi manifesta pacificamente e chi manifesta dovrebbe farlo solo in maniera pacifica”. Le autorità Usa, ha aggiunto il portavoce del Dipartimento di Stato, “hanno parlato già diverse volte questa settiamana con l’ambasciatore egiziano per esprimergli le nostre posizioni , soprattutto per chiedere la fine immediata della violenza e l’avvio di un dialogo di carattere inclusivo. Rimaniamo fermamente e strettamente impegnati con i nostri partner europei - ha concluso il portavoce - sugli sviluppi della situazione in Egitto”.

UE - In precedenza l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Catherine Ashton, per mezzo del suo ufficio, aveva comunicato con un tweet la volontà di riunire lunedì a Bruxelles i rappresentanti dei 28 paesi dell’Unione. Obiettivo: esaminare gli sviluppi della crisi egiziana.

AMNESTY INTERNATIONAL - È necessaria un'indagine completa e imparziale sul violento sgombero dei sit-in dei sostenitori del presidente deposto dell’Egitto Mohammed Morsi, dopo che mercoledì le forze di sicurezza hanno usato una forza letale ingiustificata e hanno violato la promessa di permettere ai feriti di uscire dall’area in sicurezza. Lo ha detto in una nota Amnesty International, che ha potuto effettuare osservazioni e ricerche sul posto. "Sulla base delle testimonianze iniziali e di altre prove che abbiamo raccolto - ha spiegato Philip Luther, direttore del programma Medioriente e Nordafrica dell’organizzazione - sembra che non ci sia alcun dubbio sul fatto che le forze di sicurezza abbiano agito con palese disprezzo della vita umana, e sono necessarie indagini complete che siano al tempo stesso imparziali e indipendenti".

"Mentre alcuni manifestanti - ha proseguito Luther - hanno fatto uso di violenze, la risposta delle autorità è stata grossolanamente sproporzionata, e apparentemente non ha fatto distinzioni tra manifestanti violenti e non violenti. Anche i passanti sono rimasti vittima" delle violenze. "Le forze di sicurezza - si legge ancora nel comunicato diffuso in serata - hanno fatto ricorso alla forza letale, quando non era strettamente necessario, per proteggere delle vite o impedire feriti gravi. Questa è una grave violazione della legge e degli standard internazionali. Le precedenti promesse di utilizzare la forza in maniera graduale per disperdere i sit-in e fornire un ampio preavviso e uscite sicure sono state rapidamente violate".

ONU -Il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari politici, Jeffrey Feltman, sarà la settimana prossima al Cairo per colloqui con le autorità egiziane al Cairo. Lo ha indicato l’Onu. In seguito alla sua attuale missione in Medio Oriente, il segretario generale Ban Ki-moon “ha chiesto a Feltman di effettuare consultazioni regionali in numerosi Paesi”, ha dichiarato il vice portavoce dell’Onu, Eduardo del Buey. “Alcune di queste tappe sono ancora da determinare, ma Feltman auspica ovviamente di incontrare interlocutori egiziani al Cairo la settimana prossima”, ha aggiunto senza ulteriori precisazioni. Ban dovrebbe ritornare a New York domani al termine di una missione che lo ha portato in Giordania, a Ramallah e in Israele con l’obiettivo di sostenere i negoziati di pace tra israeliani e palestinesi. Ban aveva denunciato il bagno di sangue in Egitto a seguito della repressione dei manifestanti favorevoli al deposto presidente Mohamed Morsi, criticando la decisione delle autorità di ricorrere alla forza.