Il Cairo, 17 agosto 2013 - La tensione è ancora alle stelle in Egitto. Oggi, dopo 15 ore di assedio la polizia ha completamente evacuato e preso possesso della moschea di al Fatah, a piazza Ramses al Cairo, dove i sostenitori di Morsi si erano asserragliati. L'ultimatum della polizia era scaduto alle 13, dopo di che erano subito cominciate le operazioni di sgombero del luogo di culto. (VIDEO)

La polizia ha aperto il fuoco dai blindati sul minareto della moschea di al Fateh. Spari sono stati uditi anche dall'interno, dove centinaia di persone si erano barricate in una delle stanze della preghiera. Alcuni dimostranti, una volta portati fuori dal luogo di culto, sono stati aggrediti dagli Anti-Morsi armati di bastoni. Dalla moschea si è udito anche il grido straziante di una donna: "Aiuto, ci vogliono uccidere tutti, ci vogliono uccidere tutti". (FOTO)

Altre immagini choccanti sono arrivate dalla strada: mostrano un manifestante che corre a mani alzate verso un tank, viene colpito e ucciso (FOTOSEQUENZA).

"SCIOGLIERE I FRATELLI MUSULMANI" - Il premier egiziano ha avanzato al governo la proposta di scioglimento dei Fratelli musulmani. "Nessuna riconciliazione è possibile con chi ha le mani sporche del sangue degli innocenti": è il monito ai Fratelli musulmani del premier del governo provvisorio ad interim, Hasem Beblawi. "Il popolo egiziano è sceso in piazza il 30 giugno contro il fascismo teologico e religioso” dei Fratelli musulmani e del presidente deposto Mohamed Morsi, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa a Heliopolis, il consigliere strategico della presidenza ad interim egiziana, Mustafa Higazy. "Questa non è una lotta politica, ma si può dire che questa è violenza e che può essere considerata alla stregua di terrorismo", ha aggiunto.

ARRESTATO FRATELLO AL ZAWAHIRI -  Le forze di sicurezza egiziane hanno arrestato Mohamed al Zawahiri, fratello di Ayman, capo di al Qaeda. L'arresto, ha riferito una fonte della sicurezza, è dovuto al sostegno di Mohamed al Zawahiri alla causa del presidente destituito Mohamed Morsi.

UCCISO FIGLIO LEADER MUSULMANO - Aman el Badia, figlio della guida dei Fratelli Musulmani, Mahomed, è stato ucciso da colpi di arma da fuoco a piazza Ramses al Cairo. Il figlio di Badia aveva 38 anni, era padre di due figli.

ORE DI ANGOSCIA PER GABRIELLA SIMONI - Si è temuto il peggio per Gabriella Simoni, l’inviata al Cairo di Mediaset del Tg4 e di Studio Aperto che questa mattina aveva riferito, nel suo ultimo messaggio alla redazione, di essere stata aggredita. "Tutto bene, mi stanno liberando", ha detto dopo alcune ore la giornalista al telefono, avvisando Mediaset del suo rilascio. "C'è stata un'aggressione mentre stavamo lavorando intorno alla moschea di Ramses quella in cui erano stati circondati e assediati alcuni manifestanti per tutta la notte", ha raccontato la giornalista. "Stavamo raccontando questa cosa insieme ad altri colleghi e c'è stata un'aggressione nei nostri confronti perchè abbiamo la telecamera. C'è stato un attacco degli anti-Morsi, erano arrabbiatissimi con al Jazeera, quando viene pronunciato il nome si scatena l'inferno. Per fortuna il traduttore di quella zona è riuscito a portarci in salvo e poi è intervenuto l'esercito perchè nel frattempo quella piazza in qualche modo era di nuovo al centro degli scontri", ha raccontato la Simoni. "Ci hanno bendati per portarci in un luogo con altri colleghi e hanno controllato tutto: i documenti, le dichiarazioni che abbiamo fatto, i telefoni, il materiale che avevamo girato. Sono state ore di angoscia", ha raccontato l'inviata. Oltre all'inviata Mediaset e il suo operatore Arturo Scotti, sono stati rilasciati l'inviata di RadioRai Maria Gianniti, con il tecnico Sergio Ciani.

IL PAPA - Preoccupazione per la situazione egiziana anche da Papa  Francesco. "Il Pontefice continua a seguire con crescente preoccupazione le gravi notizie che giungono dall’Egitto e continua a pregare e ad auspicare che cessi la violenza e che le parti scelgano la via del dialogo e della riconciliazione", si legge in una dichiarazione diffusa dalla sala stampa vaticana.

BONINO - Il Presidente del Senato Pietro Grasso ha autorizzato la Commissione Esteri del Senato a riunirsi, congiuntamente all'omologa commissione della Camera, martedì 27 agosto alle ore 11, per un'audizione del Ministro degli esteri Bonino sui recenti sviluppi della crisi in Egitto.

VOLI DALL'ITALIA - SOSPESI DA FIUMICINO, MA ALITALIA E MERIDIANA: "TRATTE REGOLARI"

UE SI MUOVE: "SUBITO VERTICE GOVERNI EUROPEI"

IERI/IL GIORNO DELLA RABBIA - La polizia egiziana ha arrestato in tutto il paese 1.004 sostenitori del presidente destituito Mohammed Morsi durante la giornata di ieri. Di questi, 250 sono indagati per terrorismo, omicidio e tentato omicidio. Al Cairo gli arresti sono stati in tutto 558. Il bilancio delle vittime è di 173 morti, in base alle stime ufficiali e a testimonianze che provengono dagli obitori, di cui 95 solo al Cairo. 'Giorno della Rabbia' in Egitto. (FOTO EGITTO)

ALESSANDRIA - I carri armati hanno aperto il fuoco sui dimostranti pro-Morsi ad Alessandria: il bilancio è di almeno 40 morti. Lo riferiscono all’ANSA fonti della sicurezza egiziana. Numeri diversi vengono forniti da Al-Jazira, secondo la quale sarebbe salito ad almeno 21 morti ed oltre 100 feriti il bilancio provvisorio degli scontri ad Alessandria. In precedenza l’agenzia ufficiale egiziana Mena aveva parlato di 10 morti.

SACCHEGGIATO MUSEO DI MINYA - Tra le tante vittime umane delle violenze in Egitto si contano nuovi saccheggi al patrimonio storico del Paese. Il britannico Daily Mail pubblica le immagini del museo Malawi di antichità di Minya, 250 km a sud del Cairo, distrutto e saccheggiato giovedì sera. Nelle immagini si vedono vetrine distrutte e vuote, sarcofagi aperti e danneggiati sparsi a terra tra schegge di vetri rotti.  Le violenze, iniziate mercoledì quando i militari hanno con la forza sgomberato i centri della protesta dei sostenitori dell’ex presidente Morsi al Cairo, hanno invece finora risparmiato il museo egizio della capitale, il più famoso del mondo. Museo che venne danneggiato nei giorni della cosiddetta rivoluzione del 25 gennaio 2011, che portò alla deposizione di Hosni Mubarak.

VIDEO - MORTE E DISTRUZIONE PER LE STRADE DI NASR CITY - IL GIORNO DELLA COLLERA - LA CRONACA DEGLI SCONTRI NELLE IMMAGINI DEL CAMERAMAN UCCISO - IN CENTINAIA RESISTONO NELLA MOSCHEA DI FATAH - INTERVISTA DI AL JAZEERA UNA DONNA ALL'INTERNO DELLA MOSCHEA - LA POLIZIA SGOMBERA LA MOSCHEA FATAH