Mosca, 3 settembre 2013 - Non sta seduto tra quattro mura, ma viaggia per la Russia, legge Dostoevskij e inizia a parlare il russo: è questa la vita della talpa della National Security Agency americana, Edward Snowden, in fuga dagli Usa e che ha ottenuto un permesso di asilo temporaneo dalle autorita’ di Mosca. A raccontarla al Moskovsky Komsomolets e’ l’avvocato dell’ex tecnico informatico della Cia, Anatoli Kucherna, secondo il quale il giovane (29 anni) sta “pian piano” tornando a una vita normale. Arrivato a fine giugno da Hong Kong, Snowden ha trascorso 39 giorni nell’area transiti dell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, in attesa che le autorita’ decidessero il da farsi. Il suo caso ha portato ai ferri corti i rapporti tra Casa Bianca e Cremlino.

Secondo Kucherna, Snowden - il cui luogo di residenza è ancora sconosciuto - non se ne sta chiuso in casa, “ma viaggia per la Russia e si interessa a molte cose”, come le tradizioni e le abitudini del Paese, apprese dai libri che gli sono stati inviati. Ha anche accesso a internet, attraverso il quale tiene contatti con i parenti e il padre, che aspetta di vedere presto per decidere insieme come affrontare il suo futuro. A detta dell’avvocato, il tecnico informatico che ha rivelato al mondo i sistemi di sorveglianza della Nsa, sta anche valutando le numerose offerte di lavoro ricevute in quste settimane, ma non ha ancora deciso nulla.
 

Nel tempo libero, legge i classici della letteratura russa. “Gli piace molto Dostoevskij”, riferisce Kucherna, e ha chiesto di poter leggere Tolstoj. Per quanto riguarda la lingua, ha iniziato “piu’ o meno” ad esprimersi, ha raccontato il legale, aggiungendo che sa gia’ dire “stakan” (bicchiere).