Roma, 9 settembre 2013 - E' atterrato intorno a mezzanotte e mezza a Ciampino l'aereo con a bordo l'inviato de 'La Stampa' Domenico Quirico, di cui si erano perse le tracce in Siria il 9 aprile scorso (FOTO). Una volta arrivato è stato accolto dal ministro degli Esteri Bonino e ha rilasciato una breve dichiarazione ai giornalisti presenti allo scalo della Capitale. "Non sono stato trattato bene", ha detto con un sorriso quasi ironico. L' inviato ha poi ammesso di "aver avuto paura" e di aver vissuto per cinque mesi "come su Marte". Le sue condizioni di salute e psicologiche appaiono comunque ottime. Quirico trascorrerà la notte a Roma. Già in giornata sarà interrogato dagli inquirenti e raggiunto nella capitale dalle figlie Eleonora e Metella e dalla moglie Giulietta.

"Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa rivoluzione mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un'altra cosa", ha raccontato ai giornalisti presenti. Alla domanda di un cronista che gli ha chiesto se avesse avuto notizia della veglia di digiuno di ieri del Papa, Quirico ha risposto di aver sentito qualcosa. L'inviato della Stampa ha inoltre detto di aver a malapena saputo che in Italia era cambiato il presidente della Repubblica. Oltre a lui è stato liberato anche lo scrittore belga Pier Piccinin.

LE FIGLIE - "Siamo emozionate e felici. Lo aspettiamo a casa e non vediamo l'ora di abbracciarlo", ha detto Eleonora, una delle due figlie, che lo scorso giugno avevano lanciato un appello per la liberazione del padre. (VIDEO)

CALABRESI - A dare l'annuncio della liberazione è stato il direttore de 'La Stampa', Mario Calabresi. "Domenico Quirico è libero", ha scritto su Twitter, aggiungengo di aver ricevuto una commovente telefonata dal ministro degli Esteri Emma Bonino.

Sappiamo che hanno già contattato la famiglia. E’ una notizia magnifica”, ha detto poi il direttore de La Stampa a RaiNews24. "Non ho avuto la possibilità di parlare con Quirico, ma ho parlato con i familiari, che sono emozionatissimi e quasi increduli", ha continuato. “Immaginate 150 giorni di attesa”, ha aggiunto, spiegando che anche in redazione “sono stati cinque mesi onestamente molto faticosi anche perché non sono mancate notizie che circolavano e dicevano che Domenico e altri ostaggi erano stati ammazzati”. Poi Calabresi ha sottolineato l’impegno della Farnesina. “Sono contento che qui al giornale e la famiglia abbiamo avuto molta fiducia nel lavoro delle istituzioni e delle autorità italiane”. “Abbiamo fatto bene a scommetterci”, ha concluso.

LETTA E NAPOLITANO - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso “vivissimo apprezzamento per l’impegno dispiegato dal ministro Emma Bonino, dal ministero degli Esteri e dai Servizi per il successo di tutti i delicatissimi passi volti a garantire la libertà di Domenico Quirico". Anche il presidente del Consiglio, Enrico Letta ha espresso la sua più viva soddisfazione. La speranza non era mai venuta meno e vengono ora coronati dal successo tutti gli sforzi messi in campo per un esito positivo della vicenda.

BONINO - La notizia della liberazione di Domenico Quirico "mi riempie di grande gioia e di soddisfazione. Il mio pensiero va prima di tutto ai parenti che potranno finalmente riabbracciare Quirico dopo tanti mesi e numerosi momenti di ansia". Cosi' il ministro degli Esteri Emma Bonino ha commentato la liberazione dell'inviato della Stampa in Siria. "Il mio ringraziamento - ha proseguito la Bonino - va a chi ha contribuito sostanzialmente al felice esito della vicenda : la Farnesina e la sua Unita' di crisi , gli altri apparati dello Stato che insieme hanno con grande determinazione seguito ogni possibile canale per portare a soluzione un caso particolarmente complicato in un contesto ambientale cosi difficile come quello siriano. La liberazione del giornalista e' anche una bellissima notizia per tutti i rappresentanti dei media che rischiano la vita sui fronti di guerra per raccontare la verita' in situazioni estreme", ha concluso il ministro.