Mosca, 13 settembre 2013  - "Sono convinto che il rapporto degli esperti Onu dimostrerà in maniera schiacciante che sono state usate armi chimiche in Siria", ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Il presidente siriano Bashar al Assad ha commesso "numerosi crimini contro l'umanità": lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. "Sono sicuro che ci sarà un processo per accertare le sue responsabilità quando tutto sarà finito".

RAPPORTO CERCASI - Il portavoce dell'Onu Farhan Haq, ha però sottolineato che Ban Ki-moon non ha ancora ricevuto il rapporto degli ispettori che "non è ancora completo, ma lo riceverà presto". La dichiarazione del segretario Onu è arrivata dopo le accuse al regime siriamo sull'uso di strutture mediche a fini militari con attacchi deliberati contro gli ospedali personale e trasporti medici, il diniego di accesso alle cure ed il maltrattamento dei malati e feriti. "’E uno degli aspetti più allarmanti del conflitto siriano", denuncia la Commissione d'inchiesta Onu. 

LA LETTERA DI ASSAD  - Dopo aver ricevuto la richiesta di adesione da parte della Siria alla Convenzione del 1993 sulle armi chimiche, il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, si è congratulato dell’iniziativa e “ha espresso la speranza che le discussioni in corso a Ginevra (tra russi e americani sullo smantellamento dell’arsenale chimico siriano) portino rapidamente a un accordo”. Nella lettera indirizzata all’Onu, il governo siriano “si è impegnato a rispettare gli obblighi della Convenzione anche prima che questa entri in vigore in Siria”, ha spiegato Ban in un comunicato.  Convenzione sul divieto delle armi chimiche, firmata il 13 gennaio 1993 a Parigi ed entrata in vigore il 29 aprile 1997, vieta ai firmatari la fabbricazione, lo stoccaggio e l’utilizzo di armi chimiche e vieta altresì di aiutare un paese terzo a procedere nella fabbricazione e nell’utilizzo di queste armi. La distruzione degli stock è sotto la supervisione dell’Oiac, l’Organizzazione per il divito delle armi chimiche, con sede all’Aja. Oltre alla Siria, molti altri Paesi non hanno firmato la convenzione, tra i quali Israele, l’Egitto e la Corea del Nord.

PARLA LA RUSSIA -  Secondo il presidente russo Vladimir Putin la comunità globale deve accogliere con favore la decisione della Siria di accettare la messa al bando delle armi chimiche, perchè dimostra le intenzioni serie” di Damasco. “Ritengo che dobbiamo accogliere con favore questa decisione della leadership siriana. Vorrei esprimere la speranza che sia un’iniziativa seria sulla via della soluzione della crisi siriana” ha detto Putin durante un vertice sulla sicurezza in Kirghizistan, aggiungendo che l’iniziativa dimostra le “intenzioni serie” di Damasco. La richiesta della Siria di aderire al trattato sulle armi chimiche prova la serietà delle sue intenzioni. Lo ha detto il presidente della Russia, Vladimir Putin.

'CORPI SPECIALI SPOSTANO ARMI CHIMICHE' - Secondo il Wall Street Journal Damasco avrebbe cominciato a disseminare il suo arsenale chimico in una cinquantina di siti differenti, con l’obiettivo di complicare il compito di coloro che saranno chiamati a controllarlo. Il giornale americano, che cita responsabili americani anonimi, scrive che un’unità militare specializzata, l’unità 450, sta disseminando da mesi, compreso la scorsa settimana, questi stock di armi chimiche, migliaia di tonnellate di materiale. Le armi chimiche sarebbero state spostate già un anno fa dall’ovest della Siria, dove erano normalmente immagazzinate, verso una ventina di grandi siti in tutto il territorio siriano. Adesso l’unità 450 avrebbe cominciato a distribuire il materiale in siti più piccoli, circa una cinquantina, secondo il giornale.

LA CAUTELA DI OBAMA -  "Ogni accordo sulla Siria dovrà essere verificabile e applicabile", è stato il contrappunto di giornata del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che è intervenuto sulla crisi siriana a margine del suo incontro alla Casa Bianca con l'emiro del Kuwait, Sheick Sabah Al-Ahmad Al-Jaber Al Sabah. Obama ha anche aggiunto che spera che i negoziati con la Russia "portino frutti".

BONINO: NESSUNO TOCCHI ASSAD -  “Nessuno tocchi Assad. Da radicale mi ricorda ‘Nessuno tocchi Saddam’. L’Unione europea intera chiede il deferimento alla Corte penale internazionale, che esclude la pena di morte, e, in questo tempo di dialogo, questa voce europea si farà strada”. Così il ministro degli Esteri Emma Bonino, a margine di una conferenza stampa della Associazione ‘Nessuno Tocchi Caino’ al Senato, a chi le chiedeva se ci fosse la possibilità di incriminare Assad.