Roma, 15 settembre 2013 - Canta vittoria il regime di Damasco dopo la sigla dell'acccordo Usa-Russia sulla dismissione dell'arsenale di armi chimiche siriane: il ministro per la Riconciliazione nazionale, Ali Haidar, non esita a definirlo "una vittoria per la Siria", "Da una parte, aiuta i siriani a emergere dalla crisi e dall'altra evita la guerra contro la Siria", ha osservato Haidar in un'intervista all'agenzia russa Ria Novosti. "E' una vittoria per la Siria che è stata raggiunta grazie ai nostri amici russi".

CINA E FRANCIA SINTONICHE - "Crediamo che l’accordo quadro allenterà l’attuale situazione di tensione che da un momento all’altro potrebbe essere innescata in Siria e creerà nuove prospettive per risolvere la questione delle armi chimiche attraverso mezzi pacifici”. Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, all’inizio degli incontri con la controparte francese Laurent Fabius, in visita a Pechino in un ulteriore sforzo diplomatico con cui tentare di trovare soluzione alla guerra civile siriana. La Francia, che sta coi ribelli e ha interessi storici e strategici nella regione, aveva infatti appoggiato la proposta di azione militare in risposta all’attacco con armi chimiche che il 21 agosto ha ucciso centinaia di persone vicino alla Capitale, mentre la Cina, così come la Russia, in precedenza aveva bloccato le risoluzioni che al Consiglio di sicurezza avrebbero sanzionato il regime.

ANCHE FORZE NAVALI CINESI VICINO SIRIA - Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha annunciato che anche la Cina (alleata della Russia nel Consiglio di Sicurezza Onu sulla Siria) si appresta ad inviare forze navali nelle acque prospicenti la Siria. Acque dove già si trovano navi da guerra Usa, russe, francesi, britanniche e, in particolare davanti le coste libanesi, anche il cacciatorpediniere italiano Andrea Doria. Lavrov ritiene che si tratti di una mossa “comprensibile”. Anche il presidente cinese Xi Jinping ha aggiunto la sua ‘benedizione’ all’intesa raggiunta a Ginevra.

OPPOSIZIONE SIRIANA: VIETATE ANCHE MISSILI E AEREI SU ZONE ABITATE - La principale piattaforma dell’opposizione siriana ha chiesto alla comunità internazionale di vietare al regime di Damasco, oltre alle armi chimiche, anche “l’uso dell’aviazione e dei missili balistici contro le zone abitate” .

LUNEDI' IL RAPPORTO ESPERTI ONU SU GAS - Intanto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, dovrebbe presentare lunedì mattina al Consiglio di Sicurezza il rapporto degli esperti Onu sull’uso di armi chimiche in Siria. Lo rivelano fonti diplomatiche interne al Palazzo di Vetro.

UE, ASHTON PROMETTE AIUTO PER BONIFICHE - Il capo della diplomazia Ue, Catherine Ashton, accoglie con favore l’intesa Russia-Usa sul disarmo chimico siriano. Ashton ha anche offerto l’aiuto di quei Paesi Ue che “hanno la tecnologia necessaria per bonificare i siti e distruggere gli agenti chimici”, precursori dei gas.

KERRY E NETANYAHU, VIGILANZA DOPPIA  - "La minaccia dell'uso della forza" resta, nel caso la Siria non rispettasse gli accordi sulle armi chimiche. Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, John Kerry,
parlando a Gerusalemme dove si è recato per incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
 "Gli ultimi giorni hanno confermato quanto dico da tempo - gli ha fatto eco Netanyahu -: la diplomazia ha qualche speranza di successo solo quando è assistita da una minaccia militare credibile": Netanyahu ha poi ringraziato il segretario di Stato John Kerry per il suo sostegno al processo di pace israelo-palestinese "finalizzato ad una rappacificazione storica, che metta fine a questo conflitto una volta per tutte".

FIDEL ENTUSIASTA -"E’ un’iniziativa intelligente": così l’ex presidente cubano Fidel Castro ha definito il piano della Russia sulle armi chimiche della Siria, anche perché Mosca ha mantenuto una "ferma" posizione davanti alla "pretesa" degli Stati Uniti di ‘’scatenare’’ un attacco contro Damasco. Nel sottolineare che "il rischio di un conflitto" pare essere "diminuito", l’ex ‘lìder maximo’ precisa che ciò è il risultato proprio del piano russo, che si oppone così "all’insolita pretesa dell’amministrazione Usa". Il testo, pubblicato sul sito Cubadebate, reca la data del 10 settembre, lo stesso giorno in cui Damasco ha annunciato di aver accettato il piano della Russia al fine di mettere sotto controllo internazionale - e di distruggere - l’arsenale chimico siriano. Ma nel mondo - conclude - ci sono ormai "nove paesi con armi nucleari più letali del sarin".