Oslo, 1 ottobre 2013 - Il futuro premier norvegese Erna Solberg ha presentato le linee guida di una coalizione minoritaria di governo che coalizzerà il suo partito conservatore con la destra populista e xenofoba, con l’obiettivo, fra l’altro, di inasprire la politica di immigrazione.

Solberg, che all’indomani del voto del 9 settembre sperava di formare una grande coalizione con i cristiano-democratici e i liberali, non è riuscita a convincere questi due partiti a collaborare in parlamento. Prima delle legislative il partito conservatore aveva escluso un’alleanza con il Partito del Progresso, una formazione che ha per manifesto una politica sull’immigrazione ultra-restrittiva e la riduzione massiccia delle tasse.

Il documento siglato invece ieri dalla premier in pectore con l’estrema destra prevede la creazione di centri di accoglienza chiusi per richiedenti asilo, un trattamento dei dossier più sbrigativo e, per arginare i matrimoni forzati, l’innalzamento a 24 anni dell’età per sposarsi per gli immigrati residenti in Norvegia con una persona all’estero.

E’ la prima volta, dalla sua nascita 40 anni fa, che il Partito del progresso entra in un governo in Norvegia. Questo accade appena due anni dopo il tragico gesto da parte dell’estremista di destra Anders Behring Breivik - precedentemente iscritto a quel partito - che uccise 77 persone nel luglio 2011 in nome della lotta contro il multiculturalmismo.