Antanarivo, 3 ottobre 2013  - In Madagascar una folla inferocita ha linciato due europei e un uomo del posto, sospettati di traffico d’organi e ne ha bruciato i corpi. A scatenare la furia omicida dei residenti dell’isola di Nosy Be, una nota destinazione turistica locale, è stato il ritrovamento del cadavere di un bimbo di otto anni, con i genitali e la lingua tagliata. In relazione alla scomparsa è stato arrestato un uomo del posto. Le prime due vittime sono state linciate sulla spiaggia di Ambatoloaka, un’idilliaca lingua di sabbia bianca molto nota tra i turisti. Secondo il quotidiano francese 20minutes la polizia locale ha confermato che si tratta di due francesi. Ma al momento ha diffuso i soli nomi delle vittime, Sebastien e Roberto. La testimonianza del proprietario di un ristorante italiano, che ha chiesto l’anonimato, alimenta qualche dubbio sulla possibilita’ che uno dei due possa essere italiano.

Il ristoratore ha infatti detto che uno dei due uomini uccisi viveva da tempo sull’isola, e parlava un misto di francese e dialetto siciliano. L’uomo ha aggiunto che negli ultimi tempi più di un bambino è scomparso e i residenti avevano diffuso ovunque dettagli sulle loro identità. Più tardi un terzo uomo è stato linciato da alcune persone che lo hanno estratto a forza da un’automobile e le hanno dato fuoco. In precedenza la polizia, citata dai media locali e francesi, aveva avvertito che i residenti stavano cercando un terzo uomo, un medico, che ritenevano coinvolto nell’attività di traffico di organi. “Hanno scatenato una caccia all’uomo e ucciso i due europei”, ha riferito il vicecomandante della gendarmeria, Guy Bobin Randriamaro. L’aggressione è avvenuta dopo giorni di tensione in cui era stato anche assaltato il commissariato che aveva la responsabilita’ delle indagini. Nei tumulti c’erano stati un morto e due feriti. Alcuni media locali hanno riferito che un gruppo di residenti era riuscito ad entrare nell’abitazione delle due vittime, e avevano trovato organi umani in un frigorifero. Secondo Randriamaro, i due hanno ammesso la loro attivita’ sotto tortura, prima di morire. Intanto il consolato francese in loco ha esortato i connazionali ad evitare di mettere piede nell’isola di Nosy Be “fino a quando non sara’ riportata la sicurezza, soprattutto sulle spiagge”. Ai cittadini francesi che si trovano gia’ sull’isola e’ stato invece suggerito di restare nelle proprie abitazioni.