Roma, 3 ottobre 2013 - Duro attacco di Barack Obama allo speaker repubblicano della Camera dei rappresentanti, John Boehner, per l’"irresponsabile" ‘shutdown’ che ha bloccato molte attività federali. Parlando a Rockville, un sobborgo della capitale nel Maryland, il presidente americano ha affermato che a Boehner basterebbe “mezz’ora" per far approvare la legge di bilancio: “Mettetela al voto, fermate questa farsa e mettete fine allo ‘shutdown’ ora", ha incalzato Obama. Secondo il presidente Usa, i repubblicani impediscono il voto perche’ sono “ossessionati" dalla sua riforma sanitaria, l’unico collante che tiene unito il partito. Alla Camera “ci sono sufficienti democratici e repubblicani pronti ad approvare la legge", ha insistito, “ma lo speaker John Boehner non la vuole far votare perché non vuole far arrabbiare gli estremisti del suo partito". Gli Stati Uniti starebbero rischiando il primo default della loro storia. "Sarebbe drammatico’’, ha sottolineato Obama. "Siamo il centro dell’economia mondiale e un nostro default colpirebbe l’intera economia mondiale. Tutto il mondo ne soffrirebbe". Obama ha ribadito che non tratterà sull’aumento del tetto del debito.

BOEHNER - Il leader dei repubblicani alla Camera americana, John Boehner, ha detto ai membri del suo partito che non intende lasciare andare in default il Paese. A riportare la notizia è il New York Times, citando un deputato del Gop che ha voluto mantenere l’anonimato. Boehner avrebbe inoltre detto di essere disposto ad approvare una misura per l’alzamento del tetto del debito con i voti sia dei repubblicani che dei democratici.

L'ALLARME DEL TESORO - Il mancato innalzamento del tetto del debito Usa e il default che ne deriverebbe avrebbero "conseguenze catastrofiche". Lo sostiene il Tesoro Usa, secondo il quale il default "congelerebbe i mercati finanziari, farebbe precipitare il valore del dollaro, innalzerebbe a razzo i tassi di interesse e contagerebbe il resto del mondo, determinando una crisi finanziaria e una recessione come quella del 2008, o anche peggio". Un aumento del tetto del debito "rinviato fino all’ultimo minuto è esattamente quello di cui non abbiamo bisogno", assicura il segretario al Tesoro Usa, Jack Law.

LAGARDE - Il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde ha definito una "missione critica" l’innalzamento del tetto del debito degli Stati Uniti da parte del Congresso al più presto possibile. Il tetto è, infatti, attualmente fermo a 16,700 miliardi di dollari e verrà raggiunto entro il 17 ottobre, facendo scattare rischi di default del Paese. "Lo shutdown del governo americano è già grave, ma un mancato innalzamento del tetto del debito sarebbe molto peggio e potrebbe danneggiare non solo l’economia americana ma quella globale", ha detto parlando alla George Washington University.