Roma, 13 orrobre 2013 - Un gruppo di cooperanti della Croce Rossa è stato rapito nel nordovest della Siria: lo riferisce l’agenzia di Stato siriana Sana, precisando che il gruppo operava nella zona di Idlib.

Si tratta di cooperanti della Croce Rossa internazionale (Cicr) scrive l'agenzia citando "fonti ufficiali" e precisando che uomini armati hanno aperto il fuoco contro il convoglio della delegazione lungo la strada Sermin-Saraqib. Poi il gruppo è stato sequestrato e preso in ostaggio.

FARNESINA: NESSUN ITALIANO - Non risulterebbero cittadini italiani tra i sei operatori della Croce Rossa internazionale (Cicr) rapiti nel nordovest della Siria. Lo si apprende dalla Farnesina, sulla base degli accertamenti condotti finora dall’Unità di crisi con l’ambasciata italiana a Beirut.

Attualmente una sola cittadina italiana lavora per la Croce Rossa in Siria, ma in questo momento si trova nel nostro paese, si apprende ancora dalla Farnesina. La Croce Rossa internazionale non ha ancora diffuso i nomi dei sei operatori e del volontario rapiti, per questioni di privacy.

DUE ESPLOSIONI NEL CENTRO DI DAMASCO, NEL MIRINO TV E OPERATORI OPAC - Almeno 2 auto imbottite di esplosivo e guidate da due kamikaze sono esplose nel cuore di Damasco in Siria “all’ingresso di piazza Ummayed”. Lo riferiscono i media locali secondo i quali l’obiettivo sulla piazza era la tv di Stato. Nella duplice deflagrazione sarebbero morte due guardie di sicurezza locali.

L’inviata dell’emittente Russia Today (Mosca è il principale alleato di Assad), Paula Slier, riferisce invece di un’altra esplosione vicino all’hotel Four Season, poco lontano, dove sono alloggiati gli ispettori dell’Organizzazione per la Proibizione delle armi chimiche (Opac, che ha appena ricevuto il Nobel per la Pace) impegnati nella distrazione dell’arsenale chimico di Assad. Di questa seconda notizia mancano al momento altre conferme.