Roma, 16 ottobre 2013 - E' di quasi 500.000 i civili iracheni rimasti uccisi dall'invasione americana, nel 2003, al 2011. E' quanto emerge da uno studio pubblicato negli Stati Uniti e realizzato da ricercatori di università di Stati Uniti, Canada e Baghdad, in collaborazione con il ministero della Sanità iracheno.

BILANCIO AGGIORNATO - La tragica contabilità delle vittime civili risulta quindi più alta rispetto ai 115.000 morti registrati dal gruppo Iraq Body Count, che ha sede nel Regno Unito, che aveva raccolto informazioni da media, ospedali, fonti governative e ong. Una differenza che si spiega con il fatto che i ricercatori hanno conteggiato non solo le morti causate dal conflitto, ma anche i decessi provocati dalle conseguenze sociali della guerra, come, ad esempio, i problemi di igiene - prima del conflitto del tutto marginali in uno dei Paesi dell'area mediorientale dall'economia più strutturata.

DECEDUTI COME? - Secondo i dati aggiornati, sono stati quindi 461.000 i civili iracheni morti tra il marzo 2003 e la metà del 2011: di questi, il 70% (323.000) è deceduto per fatti violenti, come combattimenti, attentati, omicidi, mentre il 30% (138.000) per fattori indiretti.