Washington, 16 ottobre 2013 - Accordo in extremis su shutdown e default negli Usa. I leader democratico e repubblicano del Senato, Harry Reid e Mitch McConnell, hanno raggiunto l'intesa finale sulla misura che permette di sbloccare lo shutdown ed alzare il tetto del debito.

Sgombrando il campo da dichiarazioni contrastanti dei due rami del Congresso, dovrebbe essere la Camera a votare oggi per prima il testo dell’accordo bipartisan raggiunto al Senato. Testo che porrà fine allo shutdown (la chiusura delle attività federali non essenziali) giunto al 16esimo giorno, prolungando il bilancio fiscale fino al 15 gennaio 2014, e che consentirà lo sforamento del tetto del debito (16.700 miliardi che sarebbe stato raggiunto dalla mezzanotte di domani negli Usa, le sei del mattino in Italia) fino al 7 febbraio. Lo ha annunciato lo staff del presidente della Camera, il repubblicano John Boehner. 

IL SENATO NON SI OPPORRA' - "Il governo federale riaprirà domani’’: lo ha affermato lo speaker della Camera, John Boehner, invitando i deputati repubblicani a votare per l’accordo raggiunto in Senato per porre fine allo shutdown ed evitare il default. Boehner e altri leader repubblicani della Camera intendono votare per l’accordo bipartisan raggiunto in Senato per evitare un default finanziario e riaprire il governo. Funzionari hanno dichiarato che i leader hanno espresso le loro intenzioni in un meeting a porte chiuse dei repubblicani. Boehner ha dichiarato in un comunicato che la Camera “ha combattuto con tutto” quello che poteva per persuadere il presidente Barack Obama a impegnarsi in negoziazioni bipartisan sul debito del Paese e sulla legge sanitaria. Ha promesso che la lotta continuerà. I funzionari hanno parlato a condizione di anonimato perchè non autorizzati a discutere le decisioni interne.

WALL STREET - La notizia dell'accordo raggiunto al Senato fa balzare in avanti la borsa di Wall Street che registra un guadagno di 200 punti dell'indice Dow Jones a quota 15.365 

L'ANNUNCIO - L'annuncio ufficiale è stato dato con queste oparole da Harry Reid: "“Siamo arrivati sull’orlo del disastro, ma lo abbiamo evitato”.  Intanto parole ancor più importanti sono arrivate dal senatore Ted Cruz che ha finalmente annunciato di non avere intenzionw di andare avanti con manovre ostruzionistiche nei confronti dell’intesa.  Cade così ultimo scoglio verso l’intesa finale. 

E a questo punto sono arrivate anche le parole di Obama. Il presidente Usa   plaude l’intesa raggiunta al Senato e incoraggia la Camera a andare avanti su quella strada.  Obama crede che l’intesa bipartisan raggiunta  possa servire a riaprire il governo e ad eliminare la minaccia del default per le famiglie e le imprese americane e per il mondo intero. Così riferisce il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. La casa Bianca non abbassa comunque la guardia.  Se l’accordo raggiunto al Senato non sarà votato dal Congresso - fa sapere Craney - il Tesoro non sarà più in grado prestare soldi già da domani sera, e nelle casse dello Stato resterebbe denaro liquido solo fino alla giornata di martedì.

Sullo ‘shutdown’ interviene anche la Federal Reserve. L’interruzione delle attività del governo federale dovuto alla mancata approvazione della legge di bilancio ha avuto effetti sul clima di fiducia nell’economia Usa. E’ quanto si legge nel ‘beige book’ della Fed. Il testo avverte che il rapporto contiene informazioni raccolte fino al 7 ottobre e che quindi offre ancora segni di “cauto ottimismo”, aggiungendo che però “è probabile che l’ottimismo si sia deteriorato in modo significativo nell’ultima settimana e mezza".  SEmpre il Beige Book avverte che la crescita dell’economia Usa è proseguita con un ritmo “tra il modesto e il moderato” fra settembre e la prima metà di questo mese. Tutto questo è il frutto delle elaborazioni dei  dati più aggiornati fino allo stop delle pubblicazioni proprio a causa dello shutdown.