NEW YORK, 16 ottobre 2013 – Giovanni Rana compie gli anni e vola a Manhattan. Il giorno dopo aver toccato quota 76, il “re del tortellino” si trasforma in insegnante di cucina. Nel ristorante che porta il suo nome e con l’aiuto della nuora Antonella, Rana mostra in due ore come fare il ripieno e come tirare la pasta dei ravioli a 35 bambini di una scuola di Harlem.

Sono molto contento di essere qua oggi perché quando ho iniziato a far la pasta avevo la vostra età, 13-14 anni. Sono passati 60 anni, pensate a quanta pasta è passata per questa mani!” – esordisce Giovanni Rana.

“Mani in pasta” è il nome  dato all’iniziativa promossa dallo IACE, l’Italian American Committee on Education, in collaborazione con il Pastificio Rana. Sei <lezioni speciali dal vivo> in cui 210 giovani studenti americani potranno non solo imparare a realizzare i ravioli ma anche gustarli. Infatti, a termine di ogni appuntamento i ragazzini  porteranno a casa ciò che hanno prodotto, insieme alle due ricette utilizzate, alle dieci regole d’oro del buon pastaio e ad uno speciale “glossario” illustrato, inglese-italiano, dei termini usati.


Tre sono gli Stati coinvolti, New York, New Jersey e Connecticut, così come tre sono le attività gastronomiche promosse. Oltre alle 6 lezioni previste al Giovanni Rana Pasta Kitchen di Chelsea Market, ve ne sono altre 12 in collaborazione con Eatily di Oscar Farinelli su un modello simile. Nella catena alimentare di eccellenza italiana a Madison Square Park gli studenti faranno una caccia al tesoro degli ingredienti per poi cucinare ciò che avranno trovato. Altra iniziativa gastronomica è quella promossa dall’Istituto culinario di Soho sponsorizzato da Barilla.


Pensiamo che combinare l’insegnamento dell’italiano con l’attività culinaria sia un metodo didatticamente utile perché gli studenti tornano a casa motivatissimi e felicissimi dopo aver messo le “mani in pasta” – spiega Ilaria Costa, direttrice esecutiva dell’organizzazione.

L’IACE opera con fondi in parte governativi e in parte privati, coinvolgendo circa 100 scuole sia pubbliche sia private per un totale di 42 mila studenti. L’obiettivo dell’organizzazione non è solo diffondere la cultura italiana ma anche fornire una corretta educazione alimentare: “mangia sano e parla italiano” è lo slogan studiato quest’anno per combattere l’obesità.

Dobbiamo introdurre la lingua italiana in America non in modo convenzionale ma in modo originale, farla diventare “cool”, interessate agli occhi di un giovane studente” – sottolinea Berardo Paradiso, presidente dello IACE.

Per questo le iniziative dell’ente non si fermano alla gastronomia ma spaziano in diversi ambiti extrascolastici, offendo ai ragazzi l’opportunità di andare all’Opera piuttosto che visitare lo showroom della Ferrari.