NEW YORK, 20 Ottobre 2013 – Cinque deputati pentastellati sono volati a Manhattan per il primo incontro del Meetup Centro-Nord America. Un’occasione di confronto diretto per gli attivisti d’oltreoceano, 200 cittadini italiani dai Caraibi al Canada.

“Vista le grandi distanze che ci separano, la maggior parte di noi si conosce solo tramite la rete” – spiega Marco Petrini, membro del gruppo – “È online che vengono fatte le riunioni in cui maturiamo le proposte da inviare ai nostri portavoce in Parlamento”.

Alle scorse elezioni politiche si erano presentati cinque candidati per la Circoscrizione Centro e Nord America: due professori universitari, un ricercatore della NASA, un ingegnere e un dirigente d’azienda. Nessuno di questi fu eletto, il M5S in versione estera si fermò al 10% dei voti. “Un buon risultato vista la scarsa conoscenza delle nostre proposte in questa zona – continua Petrini – Inoltre non avevamo fatto una vera e propria campagna elettorale vista la mancanza di fondi, ci eravamo limitati ad un semplice passaparola”.

Alla prima conferenza stampa in America del M5S sono presenti i portavoce alla Camera Silvia Benedetti, Tiziana Ciprini, Nicola Bianchi, Alessio Tacconi e Pierpaolo Ianni. “Siamo qui per creare legami con i gruppi locali – spiegano i parlamentari – Il Movimento si basa tanto sul web quanto sul territorio”.

Dalla rete alle piazze, dalle discussioni online ai banchetti per strada. Questo lo spirito che anima i giovani “cittadini prestati alla politica”, come loro stessi amano definirsi. “Non chiamateci ‘onorevole’. Il nome o il cognome vanno benissimo” – ci tengo a precisare.

I temi evidenziati sono quelli da campagna elettorale: due mandati e poi a casa, niente rimborsi per i partiti, fedina penale pulita se ci si vuole candidare. “Noi manteniamo le promesse che facciamo: abbiamo restituito i 42 milioni di euro che ci spettavano e ci siamo ridotti lo stipendio dal primo giorno in cui siamo arrivati a Roma” – afferma Silvia Benedetti, componente della Commissione Agricoltura.

Ma l’obiettivo di questi tre giorni newyorkesi non è tanto la propaganda quanto “l’aggregazione degli attivisti. Per questo abbiamo raccolto le domande online di chi non ha potuto raggiungerci” – conclude Petrini.

Il programma ha previsto tre incontri, aperti a tutti, per la giornata di sabato. I temi: la ricerca universitaria, la competenza degli italiani all’estero e l’innovazione come motore di crescita. Sempre sabato, però alla sera, la celebrazione per il primo anno di vita del Meetup mentre domenica riunione tra attivisti e portavoce per discutere problematiche relative alla circoscrizione estera.