Madrid, 4 novembre 2013 - La magistratura spagnola ha annunciato di aver deciso di confiscare beni del genero del re, Inaki Urdangarin, perseguito in uno scandalo di corruzione, per l’equivalente di 6,1 milioni di euro al fine di coprire una cauzione civile. Il duca di Palma, sposato con la figlia minore di re Juan Carlos, l’infanta Cristina, e Diego Torres, suo ex socio, si sono visti imporre dalla giustizia lo scorso 30 gennaio una cauzione di 8,189 milioni di euro, fissata in 6,1 milioni di euro secondo la decisione del giudice pubblicata oggi.

Tra le sedici proprietà interessate dal provvedimento, c’è la metà della villa dell’infanta Cristina e di Inaki Urdangarin, nell’esclusivo quartiere Pedralbes a Barcellona, e la metà di altri beni di proprietà della società Aizoon, detenuta in parti uguali dalla coppia.

Nella sua decisione del 30 gennaio, il giudice Jose Castro incaricato del dossier 'Palma Arena', una vasta vicenda di corruzione nelle Isole Baleari, aveva spiegato che la cauzione civile corrispondeva alla somma di denaro pubblico che riteneva potesse essere stata 'distratta' in particolare attraverso l’istituto Noos, una società diretta dal 2004 al 2006 da Inaki Urdangarin.

La decisione riprendeva l’argomentazione della procura, convinta che le persone chiamate in causa avessero come "unico obiettivo quello di stornare fondi pubblici a proprio o altrui beneficio".