Kiev, 15 dicembre 2013 - A tirarsi indietro questa volta è l'Ue. Resta lontana la firma dell'accordo tra Bruxelles e Kiev. Dopo che l'Ucraina ha congelato il patto, scatenando le proteste antigovernative di migliaia di europeisti del Paese, in piazza ormai da quattro settimane, l'Ue sospende i lavori su una possibile associazione e respinge come "privi di fondamento nella realtà" gli argomenti del governo di Kiev che, all'Europa, chiede impegni economici sostanziosi per chiudere l’intesa.

Intanto piazza Indipendenza a Kiev è di nuovo colma: circa 200mila dimostranti (20mila secondo la polizia ucraina) sono scesi in strada per la più grande manifestazione contro il governo di Viktor Yanukovich da quando sono iniziate le proteste. Alla folla si sono aggiunti il senatore americano John McCain, ex candidato alla presidenza Usa e noto per le sue posizioni antirusse, e il senatore democratico Usa Chris Murphy, entrambi acclamati dalla folla. "L’Ucraina farà un’Europa migliore e l’Europa farà una Ucraina migliore", ha detto McCain parlando ai manifestanti nella distesa di bandiere nazionali con i colori azzurro e giallo, dell’Unione europea e dei partiti dell’opposizione. "Ci sono momenti nella storia - ha detto Murphy arringando la platea - in cui una nazione deve scegliere tra il passato e un nuovo futuro. Il futuro dell’Ucraina è con l’Europa e gli Usa sono con l’Ucraina".

Ma una minoranza di 15mila dimostranti, sostenitori del presidente Yanukovich, è scesa in piazza a Mariinski, nei pressi del Parlamento in favore del governo del Paese. La maggior parte di loro arriva dalle regioni meridionali e orientali dell’Ucraina, dove si parla in prevalenza russo, ed è contraria all’accordo tra Ucraina e Ue.

Da Bruxelles intanto, il Commissario europeo per l’allargamento Stefan Fule ha chiesto al governo Ucraino un "impegno chiaro. I lavori sono sospesi, non abbiamo ricevuto risposta da Kiev", ha scritto il commissario sul suo account Twitter.
E domani, la crisi Ucraina e l’impatto che può  avere sulle relazioni tra Unione Europea e Russia saranno al centro della riunione dei ministri degli Esteri dei 28 nella capitale belga. Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov discuterà il caso con i colleghi europei. Un incontro in realtà già fissato prima dell’esplosione della crisi a Kiev, in vista del vertice Russia-Ue di gennaio.