Beirut, 2 dicembre 2014 - Forte esplosione alla periferia sud di Beirut, roccaforte del gruppo sciita Hezbollah. Il bilancio al momento è di almeno quattro morti e oltre trenta feriti. All’origine dell’attentato dinamitardo ci sarebbe un'autobomba. Lo dice la tv al Manar del movimento sciita libanese, che ha sede proprio nel quartiere luogo dell'esplosione. Altre fonti, invece, parlano di un attentato suicida. Secondo al Manar sono stati finora recuperate tre salme.

lUn denso fumo nero ha offuscato il cielo nel quartiere di Haret Hreik. Molti edifici sono stati seriamente danneggiati. L’esplosione è avvenuta vicino ad alcune abitazioni di leader degli Hezbollah, tra cui quella del numero due, lo sheikh Naim Qassem. Ma nessun membro del movimento filoiraniano libanese è stato coinvolto nell’attentato. Lo ha detto una fonte politica dello stesso Partito di Dio alla tv libanese Lbc.

Pare che la deflagrazione sia stata causata da un’auto di grossa cilindrata parcheggiata in seconda fila nell’affollata via Arid.

KAMIKAZE IN IRAQ - Un kamikaze ha azionato la sua auto imbottita di esplosivi a Baladruz, nella provincia irachena di Diyala vicino Baquba, 60 chilometri a Nord est di Baghdad, e ha ucciso almeno diciannove persone. Una quarantina i feriti. Lo hanno indicato fonti sanitarie irachene. L’esplosione è avvenuta vicino a un concessionario di automobili, ha ferito venti persone.

Le forze di sicurezza e tribali stanno tentando di spegnere una rivolta di militanti legati ad al-Qaeda, che hanno attaccato le stazioni di polizia di diverse città sunnite. Nella provincia a maggioranza sunnita le violenze settarie si sono acuite dopo che la scorsa settimana le autorità hanno arrestato un alto politico sunnita accusato di terrorismo e smantellato un sit-in sunnita di protesta.