Parigi, 11 gennaio 2014 - "Il caso chiuso Dieudonné è chiuso". Lo ha annunciato lo stesso comico francese, accusato di antisemitismo, spiegando di rinunciare al suo controverso spettacolo 'Le Mur'. "In uno stato di diritto bisogna rispettare la legge", ha spiegato Dieudonné a cui oggi era giunto un terzo divieto allo show dal tribunale di Orleans, dopo quelli di di Nantes e Tours.

Per tutta la giornata era andato in scena il braccio di ferro a oltranza tra il governo francese e l'attore umorista con tanto di animata protesta da parte dei fan davanti al teatro de la Main d’Or di Parigi, a piazza della Bastiglia.

Dieudonné ha spiegato che ora si produrrà in un nuovo "one man show", in cui non sono previste le affermazioni antisemite che gli sono state rimproverate. "Spero che tutto si calmerà - ha detto - e che il Consiglio di stato tenga conto di questo mio impegno. Non farò più 'Le Mur', ho un nuovo spettacolo, 'Asu Zoa', questo chiude il dibattito giudiziario. Oggi il caso Dieudonné è chiuso". Davanti ad alcuni giornalisti, Dieudonné - vestito con un costume tradizionale africano - ha aggiunto: "Ovviamente, non sono un nazista e non sono un antisemita".

Il comico aveva annunciato il suo nuovo spettacolo già su Facebook. 'Asu zoa' è un’opera ispirata a "miti ancestrali e credenze primitive", ha spiegato Dieudonné, un "concentrato di danza, musica, mimi e alcuni movimenti di tai chi".

L'ultimo spettacolo di 'Le Mur' dell’attore pubblicato su Youtube è stato visto più di 600mila volte. "Vogliono sterminarmi totalmente e sistematicamente", aveva dichiarato l’attore dicendosi vittima di "una guerra economica". In un video sul suo blog, il comico aveva anche fatto le sue scuse a tutti i fan che hanno perduto i soldi del biglietto dello spettacolo annullato nelle città di Nantes, Tours e Orleans. Dieudonné ha fatto sapere che gli spettatori potranno ugualmente avere un Dvd dello show inviando il ticket dello spettacolo annullato oppure un pagamento di 43 euro.

"Mi stanno facendo una guerra economica, mi vogliono togliere tutto, la mia casa, il mio spettacolo e vogliono anche tagliare il video su Youtube", aveva detto il creatore del gesto della 'quenelle', definito dal ministro dell'Interno francese, Manuel Valls, un "saluto nazista invertito".