NEW YORK, 22 giugno 2014- Un nuovo progetto per contrastare la mortalità infantile in Malawi, in uno dei periodi più difficili per il Paese, vittima di un deterioramento costante della sicurezza alimentare, dovuto ai lunghi periodi di siccità e inondazioni.


L’ha lanciato oggi il Programma Alimentare Mondiale, con la collaborazione di altre agenzie Onu (come il Children’s Investment Fund Foundation, CIFF) e del governo malawiano. Un piano da dieci milioni di dollari che mira a raggiungere 66 mila madri, in modo da ridurre l’arresto della crescita dal 5 al 10% nel distretto di Ntchisi e costruire a lunga durata gli strumenti più efficaci per fermare il problema . Una problema che diventa endemico laddove è presente oltre all’insicurezza di poter mangiare almeno una volta al giorno, una dieta povera e poco diversificata e un ambiente fertile per le malattie che debilitano il corpo.


Il Malawi ha uno dei tassi più alti di mortalità infantile. Qui ogni anno non superano il quinto anno di vita un milione di bambini. Anni di cure e studi hanno mostrato quanto siano cruciali i primi 1000 giorni, quindi dalla nascita ai due anni di vita. Ecco perché il progetto, che si affianca alle iniziative contro la malnutrizione lanciate nel 2010 dal movimento del SUn (Scaling Up Nutrition), coinvolge 13 interventi ritenuti fondamentali per una corretta nutrizione. Tra questi: la distribuzione di alimenti complementari, come il latte artificiale, la gestione della malnutrizione acuta, e soprattutto la diffusione dell’igiene in ogni attività che riguarda il neonato. L’obiettivo è ovviamente quello di raggiungere il prima possibile il 100% dei bambini a rischio, attraverso l’aiuto importante di una vasta rete di volontari.


“Il WFP è impegnato a espandere la prevenzione in modo da ridurre la mortalità, dando il cibo giusto al momento giusto”, ha detto il rappresentante dell’Agenzia, Coco Ushiyama. “Grazie a partnership molto forti, e a un intervento multisettoriale, vogliamo mostrare al mondo che possiamo e dobbiamo combattere l’arresto della crescita infantile”.


Come sottolineato nello stesso comunicato diffuso dall’Agenzia Alimentare Mondiale, la mortalità infantile, oltre ad essere un dramma umano, costituisce un freno all’economia dei Paesi. Bambini malnutriti infatti hanno meno chance di quelli sani di frequentare la scuola e quindi di accedere da adulti a posizioni di lavoro qualificate e di conseguenza meglio retribuite. La Banca Mondiale ha stimato che in media la riduzione del fattore della mortalità puo’ contribuire a migliorare del 3% il Pil nazionale.