Kiev, 29 gennaio 2014 - E' arrivata con una mossa a sorpresa, in tarda serata, l'approvazione da parte della maggioranza parlamentare ucraina della legge di amnistia per i manifestanti antigovernativi. Ma per essere applicata, è necessario che gli insorti sgomberino gli edifici pubblici occupati e smantellino le barricate. Una soluzione per alleggerire le tensioni non condivisa, però, da tutte le parti. Ora resta da capire se gli antigovernativi saranno disposti a sotterrare l'ascia di guerra. A votare a favore sono stati 232 dei 416 deputati presenti in aula, ma i parlamentari dell’opposizione - prima di astenersi sul voto - hanno fortemente criticato la presa di posizione della maggioranza, che dopo ore e ore di braccio di ferro ha deciso di far passare la propria proposta ignorando le richieste degli avversari politici di un’amnistia “senza condizioni”.

 Ieri il Parlamento ha abrogato le contestatissime leggi anti-protesta, che hanno fortemente contribuito a provocare gli scontri delle ultime settimane, e il premier Mikola Azarov si è dimesso insieme a tutto il governo per facilitare il raggiungimento di “una soluzione pacifica al conflitto”. In aula sono presenti gli ex presidenti Leonid Kravchuk e Leonid Kuchma.

LE DIMISSIONI - Il primo ministro ucraino Mykola Azarov ha rassegnato ieri le sue dimissioni in un tentativo per far calare la pressione delle piazze. “Ho preso una decisione personale di chiedere al presidente dell’Ucraina di accettare le mie dimissioni dall’incarico di primo ministro con lo scopo di creare una possibilità aggiuntiva per un compromesso politico di risolvere pacificamente il conflitto”, ha dichiarato in un comunicato. Il Parlamento ucraino, Verkhovna Rada, s’è riunito stamani con l’obiettivo di abrogare le leggi anti-manifestazioni, approvate un paio di settimane fa, che hanno esacerbato la crisi politica. Le piazze di Kiev e di altre città dell’Ucraina occidentale si sono riempite di dimostranti dopo che il presidente Viktor Yanukovich ha deciso di non firmare l’accordo d’associazione all’Unione europea, secondo i critici su pressione rusa. Ci sono stati, negli ultimi due mesi, scontri e diverse vittime.

PUTIN: "RUSSIA NON INTERVERRA'"- La Russia non intende interferire negli affari interni dell’Ucraina e il presidente Vladimir Putin, contestato a Bruxelles dal movimento Femen per il summit Ue-Russia,  pensa che troppi mediatori possano solo moltiplicare i problemi del paese. Riferendosi alla continua presenza di alti esponenti dell’Unione europea a Kiev, Putin ha detto. "Posso solo immaginare come i nostri partner europei avrebbero reagito se, in piena crisi a Cipro o in Grecia il nostro ministro degli Esteri fosse andato in visita facendo appelli antieuropei. Pensiamo che non sia positivo in generale e, considerando certe relazioni speciali esistenti fra Russia e Ucraina, è semplicemente inaccettabile e impossibile per noi. Penso che il popolo ucraino se la possa cavare da solo", ha osservato. Non solo: per quanto riguarda gli accordi su prestiti ed energia, Putin ha fatto sapere anche che la Russia, rispetterà l’impegno di prestare 15 miliardi di dollari all’Ucraina e di ridurre il prezzo del gas che fornisce a Kiev anche se l’opposizione riuscirà a guidare il prossimo governo.