Kiev, 30 gennaio 2014 - Il presidente ucraino Yanukovich è in congedo per malattia a causa di una malattia respiratoria acuta e di febbre alta. Lo fa sapere la presidenza del Paese, in una nota pubblicata sul suo sito web. Non è riportata una previsione sul tempo in cui si assenterà. Il vice capo del dipartimento Affari di Stato sulle questioni mediche, Issues Oleksandr Orda, ha dichiarato che “il presidente ucraino è stato congedato in malattia a causa di una malattia respiratoria acuta combinata con febbre alta”, riferisce l’agenzia interfax.

IL SUO MESSAGGIO - Il potere ucraino, dopo la legge di amnistia, ha soddisfatto tutti gli obblighi che si era assunto per mettere fine alla grave crisi politica che sta attraversando il Paese. Lo ha detto lo stesso presidente Viktor Yanukovich, come si legge nel sito della presidenza.  “Abbiamo adempiuto a tutti gli obblighi che il governo si era assunto”, ha detto Ianukovich. “Il parlamento ha approvato una legge sull’amnistia che garantisce la libertà ai manifestanti e il rilascio delle persone che erano state arrestate durante gli scontri. Eppure - ha proseguito il capo di Stato -, l’opposizione continua ad aggravare la situazione, chiedendo alla gente di rimanere al freddo per le ambizioni politiche di alcuni leader. Penso che sia sbagliato”, ha concluso. Ieri il parlamento ha approvato una legge d’amnistia per i manifestanti a patto che siano liberati gli edifici governativi occupati. L’opposizione - che premeva per un’amnistia “senza condizioni” - ha aspramente criticato la decisione della maggioranza. Nei giorni scorsi si è dimesso il premier Mikola Azarov e sono state abrogate le contestatissime leggi anti-protesta.

OCCUPAZIONE NO-STOP - Il leader del partito nazionalista ucraino Svoboda (Liberta’), Oleg Tyagnybok, ha rimarcato che i manifestanti non abbandoneranno gli edifici amministrativi occupati in modo da far entrare in vigore la legge di amnistia approvata nella notte nella Rada Suprema, il Parlamento ucraino. L’amnistia è stata approvata grazie ai voti delle forze vicine al presidente Viktor Yanukovich, ma i deputati dell’opposizione non hanno partecipato al voto perché chiedevano il ‘via libera’ senza alcuna condizione. “Certo che no”, ha risposto Tyagnybok alla domanda se i manifestanti fossero disposti a rispettare la condizione imposta dal Parlamento per l’entrata in vigore dell’amnistia, ovvero lo sgombero degli edifici pubblici. Il leader nazionalista ha denunciato inoltre che l’amnistia, approvata con i voti del Partito delle Regioni e dei comunisti, trasforma in ostaggi i manifestanti arrestati.