New York, 1 febbraio 2014 - Se spesso Hollywood anticipa la vita, qualche volta è la vita ad imitare Hollywood. Lo hanno trovato disidratato e denutrito a bordo della sua barchetta in vetroresina di 8 metri che si è arenata sulla spiaggia di  un piccolo atollo disabitato del Pacifico nell’arcipelago delle Marshall Island. Ha barba e capelli lunghissimi e indossava un minuscolo paio di mutante con larghissimi buchi.

Il naufrago dice di chiamarsi Jose Ivan e sostiene di essere partito dalle coste del Messico per veleggiare verso il Salvador 16 mesi fa con un compagno che sarebbe morto durante il viaggio quando la barca è stata travolta da una tempesta che lo ha trascinato per oltre 8 mila miglia in mezzo al Pacifico. Parlando solo in spagnolo Ivan ha spiegato ad un giovane antropologo norvegese che lo ha ritrovato insieme ad un gruppo di pescatori locali nel lontanissimo atollo di Ebon di essere sopravvissuto magiando tartarughe pesci e uccelli e di aver bevuto anche il sangue delle tartarughe quando non c’era abbastanza acqua piovana.

Il riferimento al coraggioso Chuck Nolan lo specialista della Federal Express interpretato da Tom Hanks in “Cast Away” nel 2000 è immediato. Anche lui sbattuto su un atollo dopo lo schianto dell’aereo sul quale viaggiava alla fine è riuscito a tornare a casa segnalando nei modi più creativi la sua presenza sull’isola deserta.

Ebon è l’atollo più a Sud delle Marshalls Island e praticamente irraggiungibile, fuori da qualsiasi rotta. Nella barca con Ivan i pescatori ha trovato solo una tartaruga probabilmente conservata per il pasto delle prossime settimane, ma nessun attrezzo da pesca quasi a voler indicare che il naufrago messicano ha catturato gli animali solo con le sue mani.

Non è in buone condizioni-dice il medico di un villaggio di un atollo popolato a diverse miglia di distanza nel quale è stato portato- ma si sta riprendendo. Dobbiamo dargli da mangiare e da bere molto gradatamente…..la sua pressione sanguigna è ancora molto bassa…”
Ivan quando non si riposa cerca di fornire lunghi racconti della sua avventura ma le autorità delle Mashalls Island non hanno ancora capito esattamente dove abitasse prima del naufragio e dove vuole andare. Sono stati alcuni pescatori locali a notarlo per primo e trainarlo con la sua barca che presenta fortissimi segni di usura per la prolungata permanenza in mare e per le alghe che si trascinava dietro. Sedici mesi sono un periodo lunghissimo in quelle condizioni.

La prossima tappa del misterioso “Jose” sarà l’isola di Majuro dove almeno esiste un telefono nella palazzina del comune col quale si può comunicare col resto del mondo anche se non c’è internet. Il velista naufrago dorme in una delle stanzette e la gente a turno gli porta da mangiare seguendo un rituale di ospitalità che fa onore agli abitanti delle Marshalls Island.
Tutti  però adesso che la notizia è stata diffusa attendono che dal Messico arrivino informazioni utili a ricostruire la sua odissea e a scoprire anche chi era il compagno che Ivan ha perso durante il naufragio.

dall'inviato di Giampaolo Pioli