Mosca, 3 febbraio 2014 - La polizia ha neutralizzato l’uomo armato, uno studente, che aveva sequestrato una ventina di liceali in una scuola a nord di Mosca. Lo rende noto il ministero dell’Interno russo. Tutti i liceali sono stati liberati. Oltre al poliziotto, è rimasto ucciso un insegnante.

Lo studente autore del blitz armato in una scuola di Mosca è stato catturato dalla polizia ed ora sotto interrogatorio. Lo riferisce il ministero degli interni. Secondo il sito del Kommersant, si chiama Serghiei Gordieiev, della nona classe (quindi ha 15 o 16 anni, ndr), e avrebbe ucciso, oltre ad un poliziotto, un insegnante di geografia, Nikolai Kirillov, 32 anni.

Il ragazzo aveva seminato il panico in una scuola alla periferia della calpitale. E dopo aver ucciso un agente di sicurezza privata e un insegnante aveva poi preso gli studenti ostaggi, almeno 22 o 24 di 15 anni di età.

Il dramma è accaduto in un liceo a nord della capitale, nel quartiere di Otradnoye.  Un alunno è riuscito a neutralizzare una guardia di sicurezza e ha fatto irruzione nella scuola: è entrato in un’aula dove era in corso una lezione di biologia, asserragliandosi all’interno con 24 studenti del decimo anno, ragazzi tra i 15 e i 16 anni, e un professore.

Qualcuno è riuscito ad azionare l’allarme e chiamare la polizia, ma quando sono arrivati gli agenti l’uomo ha aperto il fuoco, ferendo un agente, uno dei quali è morto poco dopo.

La polizia ha subito circondato il perimetro della scuola, dove è arrivato anche un elicottero del ministero per le Situazioni di Emergenza.

In un video collocato sul sito LifeNews, si vedono studenti e professori che escono dalla scuola in strada. Sul posto si è recato lo stesso titolare del ministero dell’Interno, Vladimir Kolokoltsev.

Al momento, le autorità non hanno reso noto se il sequestratore avesse fatto un qualche tipo di richiesta.

 Lo studente era armato con due fucili e secondo le prime ricostruzioni, all’origine della strage ci sarebbe una vendetta contro il suo insegnante di geografia. Secondo gli inquirenti, intorno a mezzogiorno (le 9 in Italia) il ragazzo si era recato a scuola con una pistola. La guardia premendo il pulsante di allarme, ha cercato di fermarlo, ma lo studente è riuscito a sfuggire. Poi si è diretto verso l’aula di biologia, dove si trovavano gli studenti dell’ultimo anno. Lungo la strada ha colpito a morte uno degli insegnanti, e poi ha aperto il fuoco contro dei poliziotti, giunti sul posto. Uno di loro è stato ferito, e il secondo morto. Secondo Markin “l’operazione di salvataggio è stata completata, lo studente catturato”.

In base alle ricostruzioni una delle ragazze prese in ostaggio ha avuto il sangue freddo di scrivere alla madre spiegando dove si trovava. “Armato. Noi siamo a scuola. Lui spara. Mamma aiutaci. Non è divertente. Questo fa sul serio, è uscito di testa. Siamo tenuti in ostaggio al primo piano. Nella seconda aula. Sto bene. Se succede qualcosa ricordate che vi voglio bene”.

SI E' ARRESO AL PADRE  - Si è consegnato grazie all’intervento del padre il liceale che questa mattina in una scuola di Mosca ha ucciso un poliziotto e un professore di geografia di 32 anni e ha tenuto in ostaggio una ventina di persone. Questa la prima versione fornita dalle autorità mentre parlano di “scenario americano” per la sparatoria nella scuola.
Il capo del dipartimento moscovita del ministero degli Interni, Anatoly Yakunin, ha detto che in tutto sono stati sparati 10 colpi e che le armi con cui il ragazzo ha fatto irruzione a scuola sono registrate a nome del padre. E’ stato lui, a quanto riferito da Yakunin, a parlare col figlio, convincendolo a rilasciare i compagni e a consegnarsi alla polizia.