Ginevra, 9 febbraio 2014 - La Svizzera dice sì a introdurre un tetto massimo di stranieri che possono entrare ogni anno sul suo territorio. Nel referendum odierno gli elettori hanno approvato l'iniziativa ‘Contro l’immigrazione di massa’, presentata dal partito nazionalista Unione democratica di centro (Udc). Minimo lo scarto delle schede favorevoli (poco meno di 20mila) che hanno raggiunto un risicato 50,3%.

Dalle urne, però, è uscito un paese spaccato in due, con i cantoni romandi francofoni più filoeuropei e le grandi città nel campo dei perdenti, mentre i cantoni di lingua tedesca e il Ticino hanno votato a favore dell'iniziativa. Il cantone italofono, in particolare, ha registrato la più alta percentuale di "sì", saliti a quota 68,17 %. Quasi un plebiscito.

Due anni fa la Svizzera aveva introdotto delle quote per gli immigrati provenienti da otto Paesi dell’Europa centrale e orientale, decisione che era stata fortemente criticata dall’Ue. Il nuovo piano va oltre, estendendo queste quote anche agli immigrati provenienti dall’Europa occidentale. Il governo svizzero e la maggior parte dei partiti si sono opposti alla proposta, avvertendo che potrebbe danneggiare l’economia e le relazioni con l’Ue. Il risultato della consultazione, che è vincolante, implica che il governo dovrà rinegoziare i trattati con l’Ue relativi alla libertà di movimento dei lavoratori.

"RINEGOZIARE I RAPPORTI CON LA UE" - La Svizzera non è membro dell’Unione europea, ma ha firmato diversi accordi di cooperazione bilaterale con Bruxelles, compreso uno che garantisce ai cittadini dell’Ue di vivere e lavorare in Svizzera, e ai cittadini svizzeri di fare lo stesso nei Paesi europei.

Il risultato del referendum è vincolante e, per questo motivo, il governo di Berna ha fatto sapere che sottoporrà quanto prima al parlamento una proposta di attuazione del referendum. Inoltre, poiché le nuove disposizioni sono in contrasto con l’Accordo sulla libera circolazione delle persone concluso con Bruxelles, "intavolerà colloqui con i competenti organi dell’Ue e i loro Stati membri al fine di discutere i prossimi passi e l’avvio di negoziati".

Il ministro di giustizia e polizia, Simonetta Sommaruga, ha parlato di "una svolta fondamentale con ripercussioni di ampia portata". Il presidente della Confederazione e ministro degli esteri, Didier Burkhalte,r ha dichiarato che nelle prossime settimane il Consiglio federale studierà le possibilità di porre su una nuova base le relazioni con l'Ue.

LA CONSULTAZIONE SULL'ABORTO - Ma oggi in Svizzera si votava anche per un'iniziativa denominata "Il finanziamento dell'aborto è una questione privata"che vuole ritirare i costi delle interruzioni volontarie di gravidanza dalle spese coperte dall’assicurazione malattie di base. E in questo caso il quesito è stato ufficialmente bocciato dagli svizzeri. Secondo le proiezioni almeno il 70% dei votanti ha respinto il testo.